giovedì 30 giugno 2016

Cito – quote chalennge 1

Quando facevo le superiori avevo un quaderno su cui appuntavo tutte le frasi che mi sembrava bello tenere a portata di occhio e di cuore.

Chissà che fine ha fatto.....magari mi tornerebbe utile per svolgere il ‘compito’ che mi ha assegnato la Puff.

3 giorni
3 citazioni al giorno
3 inviti a partecipare.

Mica semplice per una cialtrona come me....però balliamo, come dice l’amico Vedetta.

Prima perla: è stata il mio motto per buona parte dell’adolescenza
Chi si accontenta gode, ma chi gode non sia accontenta mai
Non so da dove arrivi ma mi rappresentava e pensandoci bene, è così ancora adesso!


‘Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato
spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato’
Cirano – Guccini
Che liberazione questo verso, è la catarsi finto buonismo!


‘Memento Audere Semper’
D’Annunzio
Due giorni fa ero proprio lì, a casa sua e il suo ‘osare’ si respirava in ogni angolo della sua immensa tenuta: bravo Gabriele!

Giorno uno: andato!
Tre citazioni: ballate!
Tre inviti: la pista da ballo è aperta a tutti!

Baci

mercoledì 29 giugno 2016

Che bello fare il turista!!!!

Quattro giorni volati.

Bella Mantova!


Spettacolo Sirmione!!!


Sempre una gran sfaticata 12 ore a Gardaland!!


Che emozione il Vittoriale!


Strana sensazione la passeggiata sulla passerella di Christo!


Unico neo: una macchina nera nera nera, con pure i finestrini neri, i sedili in pelle....ma con l’aria condizionata rotta!

Abbiamo eliminato litri e litri di tossine.

Mi chiedo: ma una volta, come diavolo si faceva ??? E non avevano pure il servo sterzo!!!!

 





venerdì 24 giugno 2016

Senior 13

La mia sbadataggine, il mio innato senso del disordine e l’amore per la lettura, la erre del tuo papà e la sua lingua lunga.

Sei un perfetto mix di noi.

Della nostra voglia di essere famiglia che hai riempito con la tua presenza 13 anni fa.

Lunedì sarà il tuo compleanno e, come lo scorso anno, saremo assieme.

Te lo avevamo promesso: parco giochi da mattina a sera!

Tu sicuramente troverai qualcosa per cui brontolare, perché l’essere incontentabile è una prerogativa del tuo carattere.

Da bravo ‘quasi adolescente’ i sorci verdi che ci propini quotidianamente stanno diventando oramai i nostri animali domestici immancabili.

Però quando te ne esci con ‘ sai mamma che in oratorio ho visto Junior tutto sudato, l’ho accompagnato in bagno a rinfrescarsi un po’ però, tranquilla, poi gli ho fatto cambiare la maglia!’ ecco....forse lì ho la percezione che qualcosa di buono sta maturando.

E anche se ti bastoniamo ad ogni piè sospinto, se non te ne facciamo passare mezza, se i tuoi amici possono e tu invece no è perché, tra 365 giorni, vorrò essere ancora qui a dirti che sì, sono proprio contenta di essere la tua orgogliosa mamma.

Buon compleanno Senior.  

Un mondo di felicità tesoro!

La tua mamma

PS: ....e pigliamoci pure il martedì per festeggiare!!!
Ci rileggiamo mercoledì!!

giovedì 23 giugno 2016

Defi-tutorial

Siamo tutti e cinque seduti a tavola per cena.

Come troppo spesso accade, al trio, parte un attacco di ridolera.

Uno di loro dice qualcosa – che solitamente né io né Pater capiamo – e iniziano a sbellicarsi. 

Ve lo giuro, in certi momenti parlano una lingua incomprensibile, sparano battute criptiche che fanno incrociare gli sguardi perplessi degli unici due adulti presenti.

I nostri occhi straniti non possono che chiedersi: ma che cazzo stanno a dì questi tre?!?!? 

Insomma: siamo vecchi, non li capiamo!

La triade quando prende questa tangente è pericolosa e inarrestabile.

La risata diventa contagiosa e travolgente.

Dopo un po’ – all’incirca 28 secondi - io inizio a spazientirmi, a rimbrottare, a minacciare  utilizzando un tono serio e lo sguardo incenerente.

La situazione sembra placarsi

Senior, soffocando una risata, mi risponde: “ Mi spiace se voi non riuscite a cogliere la bellezza di queste battute. Se volete poi vi cerchiamo dei tutorial su Yutube così potete capirle anche voi.”

 Mah.......mah......ci hanno preso per deficienti???

No!

Fermi!!

Vi prego!!

Non rispondetemi.........potrei non capirvi!

mercoledì 22 giugno 2016

Uno bravo

Pater: “ Impe, devi prendere l’appuntamento con uno bravo per farti vedere!”

Impe: “ Uno bravo ‘cosa’?”

P: “ Un bravo otorino!
Tu ti devi far vedere da uno bravo!”

I: “ Ciccio, almeno quel senso mi funziona bene!
Sugli altri ci sarebbe da dire, ma per sentirci ho un udito da donna bionica!”

P: “ Non direi!
Sono salito in macchina dopo che l’hai usata tu e mi è venuta una sincope quando ho acceso l’autoradio!
Avevi il volume sul 23, ma ti rendi conto??
Io lo tengo al massimo sul 10!”

I: “ Ma stavo cantando!”

P: “ E quindi...”

I: “ Ligabue.
Concerto all’arena di Verona!
Arrangiamenti che sono la fine del mondo, mica cotica....”

P: “ ......e......”

I: “ Quando una canta in macchina a squarciagola non deve sentire la propria voce!
La musica deve coprirla, così non si sentono le stecche!!
E’ l’ABC del bravo guidatore!”

P: “ Così però non senti se ti suonano, se arriva un’ambulanza....è pericolosissimo!!”

I: “ Ma io sono un’automobilista mooolto prudente!”

P: “ Tu sei una pazza!!
Fai così anche quando ci sono i bambini??”

I: “ Ecchetelodicoaffare!!
Ma vuoi mettere lo spasso quando agitano la testa mentre ‘Welcome to the jungle’ dei Guns fa tremare anche i polmoni !?!
Per fortuna i vetri della macchina sono oscurati, altrimenti ci prenderebbero per pazzi!!” 

P: “Infatti!!!!
Altro che otorino!!!
Ti porto dallo psichiatra!!”

martedì 21 giugno 2016

Un obiettivo raggiunto

Un obiettivo è stato raggiunto.

I pantaloni rossi.

Le erano sempre piaciuti un botto.

Taglio morbido, vita alta, sportivi quanto basta.

Poi un giorno – vaccaboia! – il bottone le tirava talmente tanto da essere diventati immettibili.

Se ne sono stati lì, in un angolo dell’armadio, anni e anni e anni e anni.....

Ad ogni cambio stagione azzardava la prova ma, arrivata a metà coscia, se li sfilava.

Perché deprimersi ?

Ciao ciao, tornatevene da dove siete arrivati, ci si vede il prossimo anno.

L’altro giorno ci ha voluto riprovare e – sìììì, che cazzo, sìììì– perfetti!!!
Anzi, un filo larghini.....

Fosse per lei non se li sarebbe più tolti!!

Prossimo obbiettivo per l’inverno: i pantaloni di pelle nera, che Pater le aveva regalato l’ultimo Natale da fidanzati .
Stiamo parlano di dicembre 2001, tre figli,  molti chili e qualche taglia fa .

E li la vedo buia...... mooooolto buia

Proviamoci però!!

lunedì 20 giugno 2016

Lacrima arrabbiata

La incrociava quasi quotidianamente.

Inconfondibile, con quel suo passo strascicato e il golfino sulle spalle.

Si scambiavano sempre quattro parole o anche solo un sorriso o un saluto.

Venerdì mattina se ne è andata, in un modo crudele, assurdo e indegno.

Fortunatamente lei non era a casa e non ha dovuto assistere, anche solo da lontano, alla tragedia che si consumava nel cortile della vicina.

Un’altra vicina, che invece c’era, le ha ripetuto all’infinito il termine ‘impotente ’.

Perché quando sai che la morte è dietro un portone e tu non puoi fare niente per allontanarla, è quella la sensazione che ti devasta.

Quando poi è causata da quelli che sono considerati i migliori amici dell’uomo altri sentimenti, oltre all’impotenza, devastano la coscienza: rabbia, amarezza, frustrazione....

E lei si sente addolorata, perché avrebbe potuto dedicarle qualche sorriso e qualche chiacchiera in più che però non ci potranno più essere.

Lacrima arrabbiata.

venerdì 17 giugno 2016

Le chiappe dell'orsetto gommoso

Junior: “ Ma secondo te, se vado al bar dell’oratorio con una moneta da un centesimo cosa mi posso comprare??”

Senior: “ Niente!!
Le caramelle costano 5 centesimi l’una!”

J: “ Lo so!
Però non me ne possono dare un pezzetto?
Tipo: le orecchie dell’orsetto gommoso.”

Medio: “ Basta che dell’orsetto gommoso non ti diano le chiappe: pensa se sgancia mentre le mangi!!”

J-S-M: “ Ahahahahaha!!!”

Fine umorismo maschile

Io faccio finta di non aver sentito niente.

Comunque io preferisco la liquirizia.

Possibilmente quella con il ripieno rosa.

Almeno 1 euro e 50!

Grazie.

giovedì 16 giugno 2016

Adorabile

Pater è in trasferta, così la mattina mamma Impe accompagna la triade al camp.

Entrano in bici in oratorio, manco la salutano e corrono subito a giocare.

Un animatore li richiama: “ Fratelli, vi siete dimenticati di dare il vostro nome in segreteria!!”

Junior torna sui suoi passi, entra nell’ufficio dove due animatrici devono segnare le presenze.

Junior: “ Ciao, siamo qui!”

Animatrice – sorridendo sotto i baffi - : “  ‘Siamo’ chi?!?”

J: “ Io e i miei fratelli.”

A: “ E come vi chiamate?”

J: “ ......tu lo sai come mi chiamo!!”

A: “ Sì, ma ce lo dovete dire sempre ad ogni ingresso.”

J: “  Va bene!”

A: “ Quindi!?!”

J: “ Cosa???”

A: “ Come ti chiami?”

J: “ Scherzi??? Lo sai!!!”

A: “ Me lo devi dire!”

J: “ Ufffff......Junior”

A: “ Junior e poi???”

J: “ Junior Fratelli
Adesso ti devo chiamare gli altri due per darti il loro nome??”

A – con un gran sorriso: “ No, grazie. Loro so come si chiamano!”

Mamma ha ascoltato tutto ghignando.

Junior esce dall’ufficio, la guarda serio negli occhi e si allontana borbottando “ Mi sa che qui qualcuno mi ha preso un po’ in giro. Domani entrano i fratelli a lasciare il nome, col cavolo che mi vedono ancora!”

L’animatrice esce: “ Impe, adoro tuo figlio!”

Non riesce a non ridere: “ Lo so! Fa questo effetto a tutte le donne!”

Un adorabile rubacuori!!!

mercoledì 15 giugno 2016

Noi x 14

Io me la ricordo benissimo la giornata di oggi di 15 anni fa.

Avevamo già deciso la nostra data: sarebbe stato il 15 giugno dell’anno successivo.

La  nostra casa si stava facendo, era un vero e proprio cantiere!

Tu eri ingessato dal bacino alle spalle, dopo una caduta da un tetto che, vabbè, meglio non pensarci  come sarebbe potuta andare.
Dopo mesi di letto eri finalmente in piedi e avevi ripreso a camminare e questo era, per me, già un miracolo.

Quel pomeriggio mi avevi chiamata al lavoro: ‘ Quando finisci fermati a casa nostra per vedere cos’hanno combinato i muratori, però stai calma, guida con prudenza.’

Seee, ciao!

Sono arrivata come un uragano, già incazzata e caricata a molla pronta a sbranare qualcuno.

Entrata.

Nell’aria lei, la nostra canzone.

Un attimo di stordimento, giusto il tempo di capire da dove arrivasse.

Sopra, dal primo piano.

Sono salita e, in quella che sarebbe stata la nostra stanza, c’eri tu, lo stereo, dei fiori e una scatoletta.

Mi hai fatta sciogliere.

E piangere.

L’autoscatto, che teniamo ancora incorniciato, ci vede sorridenti tra muri ancora da finire.

Quel momento è stato uno dei più romantici di questa storia che spero sia infinita.

Infinita, come il segno che ci siamo voluti tatuare assieme alle parole di quella canzone che riempiva la nostra casa e riempie la nostra vita: sempre e per sempre.

Noi.


Pioggia e sole
cambiano
la faccia alle persone
Fanno il diavolo a quattro nel cuore e passano
e tornano
e non la smettono mai
Sempre e per sempre tu
ricordati
dovunque sei,
se mi cercherai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
Ho visto gente andare, perdersi e tornare
e perdersi ancora
e tendere la mano a mani vuote
E con le stesse scarpe camminare
per diverse strade
o con diverse scarpe
su una strada sola
Tu non credere
se qualcuno ti dirà
che non sono più lo stesso ormai
Pioggia e sole abbaiano e mordono
ma lasciano,
lasciano il tempo che trovano
E il vero amore può
nascondersi,
confondersi
ma non può perdersi mai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai

martedì 14 giugno 2016

Le scarpe fanno gnammmm!

Ieri è stato il primo giorno di camp e oratorio estivo.

Per qualche settimana i ragazzi verranno accompagnati fuori casa alle 8.15 e vi faranno ritorno dopo le 18 sporchi, sudati, accaldati, esausti ma sicuramente felici e sereni.

A pranzo, Mamma Impe e Pater chiacchierano.

Impe: “ Prima di andare in ufficio faccio un salto in oratorio per vedere se è tutto ok, così compro anche la tesserina per la merenda ai ragazzi.”

Pater: “ Ma no!
Lasciali in pace!
Che mamma pallosa che sei!!
Hai paura che muoiano di fame??
Guarda che nel marsupio hanno un paio di euro a testa, se vogliono qualcosa se la possono anche comprare!
La tesserina possono prenderla anche domani.”

I: “ Guarda che non è un problema!
Esco un quarto d’ora prima del solito.
Ci faccio un salto svelto svelto.
Non si accorgeranno neanche di me: compro, pago, distribuisco e filo via.”

La suoneria del suo cell interrompe la conversazione.

Il nome che compare è Fè – il miglior amico di Senior – ma la voce dall’altra parte è quella del figlio maggiore che la travolge di parole

“ Mamma, vieni subito!
Un guaio e bello grosso!!
ussigur
Alle scarpe di Junior si è aperta la bocca!!
Praticamente è quasi scalzo!
Corri!
Portagliene un altro paio perché non riesce a camminare con queste!
Fai in fretta!!
Ciao”

Mezza giornata.

Avrei scommesso che sarebbero durate almeno una settimana.

Junior: “ Guarda che roba mamma!
Solo io ho le scarpe che fanno gnammmm!!”
 

lunedì 13 giugno 2016

Stronza di professione

E’ domenica mezzogiorno.

Eccoci di nuovo di fronte all’ennesimo panino con la salamella, dopo la partita di basket di Senior, assieme alle altre famiglie della squadra.

I ragazzi divorano il pranzo e fuggono, noi genitori ci fermiamo a chiacchierare.

Come sempre il discorso vira sullo sfottò tra moglie e marito.

Le risate sono assicurate, anche perché frecciate e vere e proprie bordate non si risparmiano!

“ Sì insomma donne, sarebbe stato meglio se fossimo state lesbiche!
Stì uomini sono la nostra rovina ”

Butta lì lei per stuzzicare il discorso.

E’ come benzina sul fuoco.

La chiacchierata diventa incandescente.

Battute e doppisensi si sprecano.

Le risate sono alle lacrime.

Pater sorridendo le si avvicina all’orecchio: “ Sei la solita stronza!”

Che bello essere una provocatrice!!

Lo adoro!!

venerdì 10 giugno 2016

Corri corri

La partenza è dal cortile del comune.

L’evento è chiamato ‘Corriscuola’, ma mamma ha subito messo le cose in chiaro: io cammino!

Pater le aveva detto: ‘Anch’io. Ti faccio compagnia!’

Alla partenza però anche lui è scattato.

La supera le dice: “ Corro un momento con loro, così vedo se le strade sono ben presidiate. A dopo, ciao ciao”

Lei, a passo sostenuto, si gode la passeggiata sicura che, a breve, lo vedrà.

Lei e il suo gruppo ciarliero lasciano la pista ciclabile per addentrarsi nello sterrato dei campi.

Di lui ancora nulla....

La camminata prosegue tra chiacchiere e risate.

Ma lui non c’è....

Non ci crede che se la sia fatta tutta di corsa: dopotutto sono più di quattro chilometri e lui non corre da.....15 anni?!?!

Non dovrebbe proprio correre!!!

L’arrivo è a pochi metri.

Lo vede.

Lui agita il braccio. Appena sono vicini  le porge una bottiglietta d’acqua e una fetta di mela.

Impe:“ Non mi dire che te la sei fatta tutta di corsa?!
Bravissimo!!
Sei stato con i ragazzi?
Loro tutto ok??”

Pater: “ Sì! Non ci credo neanche io che fiato e gambe hanno retto!
E’ il risultato di un inverno di piscina!
Sono soddisfatto di me!
......i ragazzi....sì.....li ho visti alla partenza e all’arrivo....non sono mica riuscito a stargli dietro!
La gente per strada mi diceva: ‘guarda che i tuoi figli è un quarto d’ora che sono passati!!
Corri, corri!!’ ”

I: “ Umiliante.....”

P: “ Puoi dirlo!
Ho proprio bisogno di una bella salamella per consolarmi.”

Eccerto!
Per guarire un orgoglio ferito non c’è niente di meglio che un panozzo con ciccia e magari cipolle e senape.

Un balsamo per l’anima. 

giovedì 9 giugno 2016

Non sono una sciura

Dei pensieri cupi e autolesionisti  ogni tanto l’attraversano.

Perché anche se lei si sente ragazzina, continuando ad indossare jeans, magliette, scarpe rigorosamente basse e sportive, imperterrita si pettina con code, codini e mollette, beh! non ha più vent’anni.  

E quando, in più di una occasione, è stata apostrofata con il titolo di ‘signora’ si è sentita un po’ vecchia...tanto vecchia...... alla stregua della nonna Abelarda.

Perché lei non si sente una signora, o, alla milanese, una sciura.

La sciura è la sua nonna che viaggia per i 90.

La sciura indossa delle gonnellone fino a metà polpaccio, i gambaletti di nailon color carne, la camicia a fiorellini, il golfino senza maniche fatto all’uncinetto, ha i capelli cotonati e odora di naftalina.

Lei non è così!!

Ma proprio per niente!!

Cosa può fare per togliersi quella patina di stantio che le aggiunge anni e tristezza??

Semplice: va dal suo macellaio!!!

Il paradiso della ‘signorina’.

“ Benissimo signorina, oltre al petto di pollo serve altro??
Abbiamo dell’ossobuco che, signorina, è la fine del mondo!!
Lo ha assaggiati il nostro bue? Signorina, questo lo macelliamo noi nel Monferrato.
Mica quella carne che arriva dall’estero e non si sa cosa danno da mangiare alle bestie!
Vero signorina???
Qui signorina solo prima scelta italiana!!
Tenera tenera signorina, che si scioglie in bocca....”

Lei sorride, ringrazia e si avvicina alla cassa.

Il solerte macellaio saluta la cliente successiva: “ Buongiorno signorina! Cosa le serve  oggi?”

Lei, incuriosita, si gira

Una testa canuta e vaporosa fa bella mostra tra il colletto di una camicia a roselline.
Non osa scendere con lo sguardo....

“ Allora signorina, oltre ai fegatini vuole anche un bel pezzo di polpa per il lesso?”

Lei paga svelta ed esce.

E’ stata un’illusione.

Un’umiliazione

Un orribile e impietoso metro di paragone.

Sarà anche lei una sciura, ma i calzini di nailon non l’avranno mai!

mercoledì 8 giugno 2016

Un pò di discesa

Ci risiamo.

Un’ altra porta che si chiude.

Per Medio oggi sarà l’ultimo giorno di scuola elementare.

E’ diventato grande, il ragazzo.

Madonnina come passa svelto il tempo....ma non era l’altro ieri che ha iniziato la prima?!?!

Già passati cinque anni.

Sarà pronto per affrontare le scuole medie a settembre?

Sì, penso proprio di sì.

Sarò pronta io ad averne due alle medie?

No, decisamente no!

Ma ce la metterò tutta, perchè questo è il nostro compito di genitori: percorrere la strada con loro.

Un passo di fianco, affinché ci sappiano sempre vicini.

Gli occhi negli occhi, per far loro sapere che su di noi possono sempre contare.

Il sorriso sulle labbra, per infondere loro sicurezza.

La mano tesa, nel caso in cui abbiano bisogno di afferrarla.

Il cuore che batte, perché loro sono la nostra vita.

Buona estate ragazzi.

Per qualche mese la strada sarà soleggiata e in discesa.

Io sarò sempre qui, al vostro fianco.