lunedì 15 settembre 2014

Come il prezzemolo

Il dramma è iniziato sabato mattina, con una telefonata.

Lo zio Pescatore ha chiamato per chiedere se Senior avrebbe avuto voglia di andare a pesca con lui, nel pomeriggio.

L’entusiasmo dell’invitato è stato pari allo scazzo del fratello minore che ha replicato subito ‘ Ci vado anch’io!!’

Vai tu a spiegare ad un sordo che no, lui non avrebbe potuto andare, per questa volta.

Che era stato Senior quello che aveva ammorbato lo zio con la domanda assillante ‘ Quando mi porti a pesca con te?’

Che lo zio poteva portare un bambino alla volta e, questa volta, era di Senior.

Che la mamma non sarebbe stata a casa molto tranquilla a saperlo sul ciglio del Naviglio, lui che non è capace di stare fermo e buono più di trenta secondi di seguito.

Quando lo zio Pescatore è arrivato, Junior si è subito fiondato sulla macchina e, con un sorriso ruffiano ha chiesto ‘ Vero che porti anche me?!?!’

Il resto del pomeriggio è stata una compilation di musi lunghi e mugugni.

Al ritorno del fratello pescatore, con tanto di barattolo con pesce, non lo ha degnato di nessunissima attenzione.

Lo zio Pescatore era riuscito a convincere Senior a liberare tutti i pesci pescati, tranne uno che è stato portato a casa a dimostrazione della riuscita della spedizione.

Solo dopo un po’ l’offeso è andato a guardare il nuovo ospite che già galleggiava a pancia in su nella bacinella in cortile.

“ Puff....è già morto!
Lo sapevo io, che non erano capaci di pescare un pesce resistente!”

Sì, ho un figlio prezzemolino e sborone....che fatica!!!


1 commento:

  1. il dramma dei figli che rimangono a casa ma che vorrebbero andare... ah...

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