mercoledì 13 maggio 2015

Alle prese con un tubo

Immagina un tubo di cartone come quello su cui è avvolta la pellicola alimentare.

Fatto?

Adesso pensalo più grande, di almeno tre volte.

E molto più duro, più resistente.

Fatto?

Ok!!

Adesso immagina un bambino che infila un braccino in un lato del tubo.

Poi ci infila una pallina.

Nell’altro buco, l’altro braccino.

Giochicchia un po’ e poi.......si accorge di non riuscire più a sfilare le braccia.

Il tubo è infilato fino al gomito ma non stringe l’avambraccio: è proprio incastrato!!

Lui cerca di liberarsi ma l’unico risultato è che il cartone gli sfrega contro il braccio senza però sfilarsi.

Immagina questo bambino che corre dalla mamma con le lacrime agli occhi, ma ridendo.

Urla, perché lei cerca di tirare di qua, poi di là, poi ruota, poi tira nuovamente.....con l’unico risultato di arrossargli ancora di più le braccia.

Idea! Toglie dal cassetto della cucina un grosso coltello e inizia a tagliare il cartone.

Adesso quello che urla è il fratello, perché il tubo è un ‘gioco’ di sua proprietà e lui lo ha personalizzato con disegni e scritte, non può essere rovinato.

La situazione è paradossale: la mamma si immagina già in sala d’aspetto del pronto soccorso, come nelle comiche, dove vedi bambini con una sedia infilata in testa o un piede incastrato in un secchio....o un mostro con entrambe le braccia immobilizzate in un tubo.

‘ Se sono entrate devo anche uscire!!’ pensa mente tira le braccine smilze, incurante della serena che le urla a fianco.

POF!!

Stappato....

Impe: “ Junior, che non ti venga più in mente di fare una scemata del genere!!
Guarda che braccia rosse che hai?”

Junior: “ Pensi che i segni mi rimangono fino a domani??
Speriamo!!!
Se no, quando lo racconto ai miei amici, non so se mi credono!!!!      

Ma va, va, va.......

2 commenti: