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lunedì 7 novembre 2016

Restringiamoci

Ieri sono andati a vederla, solo loro due, eludendo le domande curiose dei figli.

Gli spazi sono proprio quelli che lei si immaginava: tre piani da 45 metri quadrati l’uno più una bella fetta di giardino.

Spacchiamo qua.

Alziamo là

Qui togli.

Là metti.

Puoi spostare.

Li invece lasci.

Pater iper lanciato.

“ Caspita Impe, avevi proprio ragione!
Sarebbe veramente super se riuscissimo a prenderla.
Già me la immagino!
Non sarebbe niente niente niente male.
Certo che il prezzo.....ma per quello possiamo trattare.
Però caspita, avremmo tanto di quello spazio in più!
Non ci pesteremmo i piedi come stiamo facendo adesso, considerando anche che i ragazzi crescono ed hanno più esigenze.
Sì, più ci penso più ne sono convinto.
Brava!
Hai avuto proprio un’ottima pensata!
Ma.......tu non dici niente?
Com’è possibile?
Mi devo preoccupare?
A cosa stai pensando?”

“ E’ tanta!
E’ veramente tanta tanta tanta......che quasi mi spaventa.
Tanto da pulire, da gestire, da riscaldare, tante tasse, tanto tutto.....”

Andare nella stessa direzione insieme , mai ?!?!?!?


venerdì 4 novembre 2016

Allarghiamoci

Il suo vicino di casa, quello che la considera come sua figlia, che quando accende la griglia le passa due oratine da sopra il muretto, quello che le lascia le cassette di melanzane, pomodori, zucchine davanti alla porta di casa, che le porta le ciliegie appena raccolte - insomma: un vice papà -  l’altro giorno le ha comunicato la sua intenzione di vendere una parte della sua casa ‘ E’ troppo grande per noi tre!’

I locali che metterebbe in vendita sono quelli che fanno da cuscinetto tra le loro due abitazioni.

Lei gli ha buttato lì un ‘ Beh! Potrebbero anche interessarci.... Non è che mi fai avere le planimetrie?’

Ieri sono arrivate e la sua fantasia ha incominciato a galoppare a briglia sciolte: “ Guarda Pater, se buttassimo giù qui, e facessimo una porta di collegamento tra la cameretta dei bambini e il nuovo appartamento guadagneremmo altre due stanze e un bagno.
Significa che potremmo creare una sala studio tutta per loro e tu ti potresti riappropriare dello studiolo.
Potrei anche avere una stanza solo mia, tutta mia....che sogno!!!
A pian terreno invece potremmo aprire un collegamento in salotto, in quell’angolo lì, e trasformarlo in sala da pranzo, mentre il nuovo locale diventerebbe un enoooooooorme salotto.
Lì si che una televisione gigante ci starebbe bene!!
Anche dei divani immensi!!!
Bellissimo!!!
Ci sarebbe anche un’altra cucina, pensa che figata!
La sua cantina poi è già sistemata a taverna, non è un puttanaio come la nostra; basterebbe collegarle e il gioco è fatto!
Anche il cortile si ingrandirebbe abbattiamo la cinta che ci divide et voilà: enorme!!!
Sarebbe magnifico!
Avremmo molto, ma molto più spazio!
Io già me lo immagino......”

Pater: “ Ma certo sognatrice!    
Molti più metri quadri da pulire!
Molte più tasse da pagare!
Più riscaldamento!
Più manutenzione......devo smettere o posso continuare??”

E non ci ha ancora detto quanto vuole!

Qui si prospettano calde discussioni e accesi dibattiti!

La lotta sarà durissima  e.........ne rimarrà soltanto una!

NB: Il femminile non è stato messo a caso...non mollo, ah! se non mollo!!!!


lunedì 20 giugno 2016

Lacrima arrabbiata

La incrociava quasi quotidianamente.

Inconfondibile, con quel suo passo strascicato e il golfino sulle spalle.

Si scambiavano sempre quattro parole o anche solo un sorriso o un saluto.

Venerdì mattina se ne è andata, in un modo crudele, assurdo e indegno.

Fortunatamente lei non era a casa e non ha dovuto assistere, anche solo da lontano, alla tragedia che si consumava nel cortile della vicina.

Un’altra vicina, che invece c’era, le ha ripetuto all’infinito il termine ‘impotente ’.

Perché quando sai che la morte è dietro un portone e tu non puoi fare niente per allontanarla, è quella la sensazione che ti devasta.

Quando poi è causata da quelli che sono considerati i migliori amici dell’uomo altri sentimenti, oltre all’impotenza, devastano la coscienza: rabbia, amarezza, frustrazione....

E lei si sente addolorata, perché avrebbe potuto dedicarle qualche sorriso e qualche chiacchiera in più che però non ci potranno più essere.

Lacrima arrabbiata.

venerdì 22 gennaio 2016

Per avere sassi felici

La prima volta che ho udito quel rumore metallico abitavamo lì da pochi mesi.

Era il classico suono di rastrello che raccoglie foglie.

Ci stava....autunno, alberi che si spogliano...

Il fruscio però mi capitava di sentirlo anche in stagioni in cui, di frasche a terra, non c’era manco l’ombra.

Un suono a cadenza settimanale se non quotidiana.

Un giorno, mentre stendevo sul balcone del primo piano , l’ho visto!

Il vicino-orso, armato di rastrello, che stava  pettinando i sassi.

Nel suo cortile non ci sono animali che scavano, bambini che costruiscono montagne, non passano macchine che lasciano segno o bici che creano solchi.

I sassetti se ne stanno lì, beati.

Al massimo vengono schiacciati o li calpestati.

Ma lui, con il solito grugno stampato sulla faccia baffuta, ...... pettinava i sassi con il rastrello.

Mi sono chiesta il perché di questa attività: probabilmente li arieggia.

Li riequilibra.

Quelli di destra a sinistra e quelli di sinistra a destra.

Tu che eri sopra vai sotto e tu, da giù, sali a prenderti una boccata d’aria.

Movimento ragazzi, movimento!!!

Anche questa mattina, mentre stavo aprendo le imposte, eccolo!!!

......trusc....trusc....trusc....

Chissà come sono contenti i suoi sassi!!!

Me li immagino felici, mentre fanno le capriole!!!

Magari oggi lo ha fatto per farli scaldare un po’, con il freddo di queste notti!!!

Ginnastica!!

...vabbè...

...un sacchettino di cazzi miei, no?!?!

Fortunati voi che non mi avete come vicina!!!!!