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venerdì 7 aprile 2017

E' speciale la normalità


Junior e l'amico Piccolo escono assieme da scuola.

Impe: " Ciao ragazzi, tutto bene?
Giù gli zaini e fuori i grembiuli.
Piccolo fatti subito una prova così la mamma la legge."

Lui toglie un cellulare dal borsello che porta sempre a tracolla, lo appoggia al braccio e legge il valore che indica: " 148 stabile. Posso andare a giocare?"

I: " Ok, dieci minuti poi andiamo a casa a far merenda."

Un quarto d' ora dopo entrano tutti e tre in casa.

I: " Molto bene, a lavarsi le mani!
Vi ho preparato il budino al cioccolato.
Tu sai cosa devi fare adesso, vero Piccolo?"

Lui annuisce.

Si sfila il suo borsello, lo apre ed estrae un piccolo astuccio nero.
Da questo astuccio ne toglie del cotone che spruzza con del disinfettante e se lo striscia sull'indice, una macchinetta in cui infila una piccola cartina, e una penna con la quale si buca il dito disinfetatto.
Lo strizza per farci uscire una goccia di sangue che appoggia sulla cartina.
Una farfalla inizia a volteggiare sullo schermo della macchinetta che indica un valore 140.
Lui prende il cellulare e fa partire una telefonata: " Ciao...fatta la capillare....140...ok 0,80....sì.....ok....ho capito....ciao mamma."

Dal piccolo marsupio che porta appeso in vita toglie un'altra macchinetta.
Lei si avvicina e gli chiede: " Fammi un pò vedere come funziona il micro?"
Lui gli spiega che deve prima deve schiacciare un pulsante, poi impostare la quantità 0.80 poi schiacciare ok, si sente la macchinetta che ronza, la spegne e la riinfila nel marsupietto.

E via con il suo amico Junior a far merenda in cortile, poi a giocare ai rigori, poi a girare con i monopattini.....

Lei manda un messaggio all'Amica Matta: " Qui tutto ok, tra quando la prossima prova?"
" Una mezz'ora da quando ha mangiato"

Alle cinque e trenta, nel bel mezzo di una sfida di chambara alla Wii, lei passa il cellulare a Piccolo che se lo striscia sul braccio: 170.

Li lascia giocare, dopo una mezz'ora arriva l'amica.
Si siedono un momento in cortile a chiacchierare mentre i due amici scendono in cantina per una lotta di peluches senza confini.

L'ora per tornare a casa arriva.

Lei, accarezzando la bruna chioma di Piccolo, gli dice: " Direi che questa esperienza si può ripetere, tu cosa ne pensi?"   

Lui guarda negli occhi la sua mamma e annuisce con un sorriso che arriva da un orecchio all'altro.

Le due donne si abbracciano e l'amica Matta le sussurra in un orecchio: " Tu non sai che regalo gli hai fatto! Oggi è stata la prima volta che si è fermato a far merenda da un amico senza che nessuno di noi fosse presente. E' un giorno da segnare sul calendario."
Gli occhi di entrambe si fanno lucidi.

Forse non ci rendiamo conto ma la normalità è veramente una condizione speciale.

E, a noi, il diabete non fa paura.

 

lunedì 13 febbraio 2017

E' tornata!!!

A volte i miracoli accadono.

Una non se li aspetta ma le piovono addosso così,  lasciandola a bocca aperta.

Basta un messaggino dalla sorella che invita sabato sera i suoi tre nipoti a giocare a bowling con lei, specificando 'pago io'.

Sì, un vero evento soprannaturale!!

Perché la trasformazione, dettata dal cambio di lavoro, si sta dimostrando molto più totale e sconvolgente di quanto potesse mai immaginare.

Lei, la zia che bisogna stanare dalla sua casa-bunker, la sorella dalle palle sempre in giostra, la ragazza che bisognava stare attenti a cose le si diceva, come e quando glielo si diceva.

Lei, che era diventata irriconoscibile, ingestibile, intrattabile ma non glielo potevi dire perchè l'avresti persa per mesi.......lei è finalmente tornata!!!

Con il suo sorriso, la sua voglia di divertirsi, di lasciarsi coinvolgere, di rientrare in peno anche nelle nostre vite.

Il nuovo lavoro si è trasformato in una splendida medicina.

Una terapia che ha tolto il grigio dalla sua vita e ha riportato colore e freschezza.

Le era mancata, e non immaginava neppure quanto!

Bentornata sorella!

Non ti lascerò più imbruttire, te lo giuro!

lunedì 30 gennaio 2017

Impariamo dalla storia

E' imbufalita.

Furente.

Ma che, scherziamo??

I pizzoccheri le stanno andando di traverso.

Anche il Pignoletto fresco e frizzante non le allevia l'incazzatura.

La televisione mostra i bei faccioni dei grandi d'Europa che bacchettano il biondone d'oltre oceano che sta semplicemente mettendo in atto quello che aveva promesso in campagna elettorale.

Ma scusa....non sono mica loro quelli che hanno blindato i loro confini?

E adesso, fanno gli splendidi?

I moralisti della domenica.  

Inaccettabile!!!

Senior: " Sai mamma che il prof di italiano ammira moltissimo Trump?
Dice che ci vorrebbe anche in Italia uno così, con il pugno duro.
Basta sbarchi, basta immigrazione, basta corruzione....."  

Impe: " E' lui che l'altro giorno, per la giornata della memoria, vi ha fatto vedere il film: " Il bambino col pigiama a righe?"

S: " Sì!"

I: " E ti insegna storia..."

S: " Sì"

Insegnare, studiare la storia e capirla sono concetti che non sempre vanno a braccetto.

Che delusione....che amarezza.....ma sopratutto che angoscia.

Facciamo capire ai nostri ragazzi l'importanza di non commettere gli errori di chi ci ha preceduto.

Impariamo dalla storia, facciamola diventare la nostra maestra.

mercoledì 9 novembre 2016

Non dobbiamo aver paura di aver paura

Perché si fanno alcune scelte?

Forse perché ci si aspetta che una persona sia sempre forte, aggressiva, combattente, agguerrita.

Bisogna spaccare.

Non farsi mettere i piedi in testa. Mai!

E’ indispensabile farsi valere, nonostante tutto e tutti.

Calpestare e non essere calpestato.

Non indietreggiare.

Guardare sempre negli occhi senza lasciarsi intimorire.

Mai vacillare.

Chiudere le proprie paure a chiave e buttarle a mare.

.........perchè?

Perché non è più lecito avere paura?

Perché la debolezza è un difetto inammissibile?

Io lo ammetto: adesso ho paura!

Paura che questi atteggiamenti da guerriero ci facciano perdere il lume della solidarietà, della socialità, dell’aiuto spontaneo, dell’amore gratuito, della mano tesa e dell’accoglienza.

Però sono fiduciosa nel genere umano......oggi forse un po’ meno di ieri.

Non voglio però aver paura di aver paura.

Auguri mondo!


martedì 11 ottobre 2016

Un fidanzamento corto

Lei è la sua sorellina.

Loro sono due mooooolto diversissime.

In tutto.

Per lei però ha un amore, una stima, un affetto incommensurabili.

La ZiMò è una donna cazzuta.

Meteoropatica e determinata.

Stra-impegnata.

Zitella! come la aggettiva il loro papà.

Precaria....a 38 anni....

Una carriera da ricercatrice universitaria che si barcamena tra assegni di ricerca, borse di studio, lezioni di laboratorio....il tutto assolutamente provvisorio.

Da rinnovare un anno con l’altro, magari lasciandola pure a piedi per qualche settimana.

Fino a quando, la scorsa settimana, le arriva una proposta di lavoro seria, fatta da una persona che si conosce molto bene e di cui ci si fida.

Le chiedono di scegliere.

Da un lato il lavoro del cuore, in una realtà che non le dà sicurezza che forse le può prospettare un contratto a tempo determinato di tre anni, con forse l’opportunità di una cattedra sua magari prima o poi.....

Dall' altro un lavoro nuovo, non più di ricerca ma con un taglio commerciale.
Un altro campo, un'altra dimensione, altri ritmi....ma più soldi!

Cosa scegliere?

Il sogno o la concretezza??

Un forse, che però assomiglia molto all’ amore o la sicurezza di un salto al buio?

Deve dare una risposta alla nuova proposta entro 48 ore.

Due giorni per decidere del resto della vita.....o quasi.

Un fidanzamento un po’ troppo corto per una zitella come lei!

In questi casi con cosa si ragiona?

Con la pancia?

Con la testa?

Con il cuore?

O con il......portafoglio?


venerdì 15 luglio 2016

Realtà...bella e brutta

Info dai monti

Il ragazzo in montagna sembra si stia divertendo.

Le scarne informazioni estorte dalla telefonata quotidiana farebbero supporre che, la camerata da sei in cui dorme, è piuttosto movimentata tanto che, uno di loro, ha chiesto di essere trasferito in una da tre più tranquilla.

Si è lamentata con la genitrice perché la valigia è stata troppo abbondante. Le ha fatto notare che tanto lui mette sempre gli stessi vestiti!
Praticamente le quattro cose che ha usato cammineranno da sole e si fionderanno esauste in lavatrice pregandola di essere lavate!

Il don li sta facendo camminare tanto tanto tanto – da interpretare: li faccio stancare fino allo svenimento così la notte dormono!

Il ragazzo è stato soprannominato ‘Fido’ perché abbonda nel mangiare, o meglio: ripulisce i piatti degli amici che non lo svuotano, da bravo cagnolino.

Ha raccontato che a cena viene servito sempre un dolce e la frase si è conclusa con una ‘alla facciazza dei miei fratelli!!’

Oggi è l’ultimo giorno.

Domani ci sarà il cambio, sarà la volta di Senior.

Valigia che va, valigia che viene.

.........e io lavo!!!!

E la vita continua nonostante ci sia gente che, con un camion guidato sulla folla inerme,  pensa di poter portare distruggere.....che cosa poi???

Non è con il terrore che si piegano i popoli.

Quello serve ad aumentare l’odio e la disperazione.

La storia insegnerebbe...se solo venisse ascoltata.

lunedì 20 giugno 2016

Lacrima arrabbiata

La incrociava quasi quotidianamente.

Inconfondibile, con quel suo passo strascicato e il golfino sulle spalle.

Si scambiavano sempre quattro parole o anche solo un sorriso o un saluto.

Venerdì mattina se ne è andata, in un modo crudele, assurdo e indegno.

Fortunatamente lei non era a casa e non ha dovuto assistere, anche solo da lontano, alla tragedia che si consumava nel cortile della vicina.

Un’altra vicina, che invece c’era, le ha ripetuto all’infinito il termine ‘impotente ’.

Perché quando sai che la morte è dietro un portone e tu non puoi fare niente per allontanarla, è quella la sensazione che ti devasta.

Quando poi è causata da quelli che sono considerati i migliori amici dell’uomo altri sentimenti, oltre all’impotenza, devastano la coscienza: rabbia, amarezza, frustrazione....

E lei si sente addolorata, perché avrebbe potuto dedicarle qualche sorriso e qualche chiacchiera in più che però non ci potranno più essere.

Lacrima arrabbiata.

giovedì 24 marzo 2016

E' facile, no?!?!

Senior: “ Basterebbe fermarli!

Basterebbe fermare questi che vanno in giro a farsi saltare in aria nelle città e che vogliono invadere mezzo mondo.

In questo modo la gente non sarebbe più costretta a fuggire e potrebbe starsene a casa sua.

Non ci sarebbero più quei dannati scafisti che traghettano la gente da una sponda all’altra del Mediterraneo, lasciando bambini morti sulle spiagge.

L’Europa non si scannerebbe più per la questioni degli immigrati e comincerebbe a concentrarsi nuovamente sulla sua economia.

Le attività commerciali riprenderebbero e si vivrebbe in pace.

E’ facile no?!?!

Perché i grandi e i politici non la capiscono????”

Amore, fosse così semplice.......

martedì 23 febbraio 2016

L'utilità dei social

Aveva da tempo cercato di rintracciarlo, ma non ci era mai riuscito.

Non aveva più il suo numero di telefono.

Lui si era trasferito ma non sapeva dove.

In altre parole: Desaparecido!

Così aveva chiesto alla figlia: “ Tu che hai quel coso...com’è che si dice – feisbuc – voglio trovare quel mio commilitone.....sono quarant’anni che non ci sentiamo e non so come rintracciarlo.
Magari il feisbuc me lo trova!!”

Allora lei a spiegargli che tutto dipendeva se l’amico aveva o meno un profilo su Facebook : ‘ se è paleolitico come sei tu, non lo beccheremo mai!!”

Richieste di amicizia

Trova i tuoi amici

Digitato: Nome e cognome.

Accipicchia! Ce n’è di gente che si chiama come lui!!!

Sfogliamo facce e immagini

E poi un canuto e baffuto over sessanta “ E’ lui!!! Sì, sì!! Con qualche anno in più ma è lui!!! Chiamalo!!!”

No nonno, non funziona così!

Gli chiediamo l’amicizia, posso anche  mandargli due righe di chat ma poi dobbiamo aspettare che sia lui ad accettare.
Ciao sono Impe, la figlia di papà di Impe, ti ricordi di lui?
Al mio babbo piacerebbe rimettersi in contatto con te.
Se ti fa piacere ti lascio il suo numero di cell.
Ciao
Impe

La risposta è immediata!

Certo che mi ricordo! Che piacere! Mandamelo che lo chiamo subito!!

In numero viene girato e dopo pochi minuti il cellulare del nonno squilla.

Questo accadeva qualche mese fa.

Domenica, dopo una vita, due ex granatieri di Sardegna di stanza a Roma, si sono trovati a rivangare ricordi di quasi cinquant’anni fa.

Alle dieci di sera una chat lampeggia sul cell di mamma Impe:
Oggi abbiamo passato una bellissima giornata con la mamma e paparone. Siamo tornati a casa io e mia moglie felicissimi.....sembrava fosse passato solo qualche giorno dall’ultima volta che ci siamo visti  eppure erano passati  ‘ solo 40 anni’!!!! Grazie a te che ci hai ritrovati con Facebook!!! Grazie nuovamente con l’auspicio di ogni bene per te e per tutti i tuoi cari

Se vi dicessi che mi sono commossa, ci credete?!?!

Finalmente ho capito l’utilità dei social network!!!!

PS: Puff, riabilitiamo la creatura del Mark!!


mercoledì 3 febbraio 2016

Semplicemente amore

Era l’estate dei miei 15 anni.

Io e 3 amiche siamo partite in treno, destinazione Liguria, Zoagli.

Siamo arrivate con le nostre quattro valige davanti al cancelletto di questa vecchia villa a tre piani.

Ci aspettavano due settimane di mare....e di bambini.

Avevamo deciso di accettare la proposta fattaci dalla suora dell’oratorio e andare ad aiutare le sue consorelle nell’accudimento di alcuni bambini affidati loro dai servizi sociali.

Dietro ad ogni splendido piccolo sorriso c’era la storia di una non-famiglia, di una non –madre e di un non-padre.

Storie di abbandoni, sofferenze, maltrattamenti, indifferenze, mancanze....

Mentre le mie coetanee se ne andavano in piscina, io consolavo un bambino che, la notte, nel letto di fianco al mio, si svegliava in preda agli incubi;
la mattina aiutavo una bambina ad infilarsi il costume;
a pranzo asciugavo bocche sporche di sugo;
nel pomeriggio facevo i compiti con i più grandi;
prima di andare a letto li aiutavo a lavarsi, a mettersi il pigiama e auguravo loro la buona notte.  

Davo, ma ricevevo anche tantissimo!

Un giorno, mentre facevo i codini per andare in spiaggia, Giulia, una bambina di 4 anni, mi ha chiesto: ‘Tu sì che mi vuoi bene! Ti posso chiamare mamma?’

Non sono riuscita a risponderle......lo stordimento che mi ha provocato quella domanda lo ricordo ancora adesso.

Forse avete capito dove voglio arrivare con questa storia.

Non molto lontano.

Semplicemente ricordare che ‘ siamo qui per l’amore’.

Che senza quello non esiste nessuna Family, di nessun tipo.

E se lo ha capito una bimba di 4 anni.......ce la faranno i nostri eroi a fare la scelta giusta???

L’amore non ha colore, età o sesso.

E’ semplicemente amore.

martedì 17 novembre 2015

Semplicemente vivere

“ Quando lo abbiamo sentito ci si è fermato il cuore.
Le abbiamo mandato immediatamente un messaggio.
Ci ha risposto subito ‘ questa sera non sono uscita’ e abbiamo ricominciato a respirare.
La scorsa settimana anche lei era proprio lì, a sentire un concerto; ma ti rendi conto??
Quanto era successo lo scorso gennaio ci aveva già fatto impensierire, ma lì tutto era mirato, l’obbiettivo era sicuro.
Invece venerdì???
Lei poteva esserci, tra quei ragazzi, tra la gente seduta a cenare, per strada.....
Come possiamo continuare a pensarla lì, da sola??
Lo sappiamo, è la sua vita.....ma.....
Per un po’ staremo malissimo.
Poco alla volta questa paura passerà, perché ci si abitua a tutto.
Anche sapere che tua figlia vive in una città in cui, una sera d’autunno, qualcuno si mette a sparare o a farsi esplodere in mezzo alla gente che vuole semplicemente vivere.”

Questo è quanto ci ha raccontato, con le lacrime agli occhi, un’amica di famiglia, la cui figlia venticinquenne vive e lavora a Parigi.

Lacrime e sgomento.

Stop.

mercoledì 4 novembre 2015

Indietro non si torna

Pater: “ Ma tu sei sicura?

Ma sicura, sicura, sicura???

No, perché tu sabato sera non c’eri a casa degli amici.....

Non hai visto e non hai nemmeno sentito.....

Era un continuo!!

Uno dietro l’altro, a centinaia!

E loro ( Senior e l’amico Fè ) lì, ad aprirli tutti.

Ad ascoltarli.

A guardare quei video che, te lo giuro, chiamare schifezze è un complimento!!

Te lo richiedo: siamo sicuri di voler attivare la connessione dati sul cellulare nuovo di Senior??

Siamo sicuri di volergli permettere di scaricare WhatsApp??

Il gruppo della sua classe è una bolgia infernale!

Messaggi vocali a ripetizione in cui si insultano, si sfottono, se ne dicono dietro di tutti i colori....

Io sono contento che Senior non ne faccia ancora parte!!

Lo so che lui si sente escluso, tagliato fuori, isolato perché non può partecipare a questi momenti di aggregazione, ma santo cielo!!! questa è la socialità degli ado????

Allora, ripeto,  sono molto contento che mio figlio non ne faccia parte!!

Però....d’altro canto....lui inizia a patirne....

Fino a che, il suo gruppetto, non ha avuto il cellulare con internet, non se l’è mai menata.....adesso le sue richieste iniziano ad essere pressanti...

Allora??

Che facciamo??

Ci pieghiamo anche noi??

In ogni caso ci saranno regole, limiti, divieti.

Poco ma sicuro!

Però.....tu non hai visto il filmato del tipo che suona il flauto con il sedere.....

Ridevano come matti!!

No!!!! Non ne sono per niente convinto!!!

Tu, che ne pensi????”




Eh....che ne penso????

Che ci piegheremo.

Che dovremo monitorare, controllare, filtrare, alzare le antenne, attivare radar, cogliere anche il minimo tentennamento e allertare tutti i sensi perché la nostra ora è arrivata.

E’ grande, indietro non si torna.


martedì 6 ottobre 2015

Navigazione libera

Domenica pomeriggio ho accompagnato Medio ad una festa di compleanno di compagni di classe.

La rappresentante ci ha chiesto di fermarci perché aveva info importanti da comunicare a noi genitori.

Dopo una serie di questioni che definire futili è un complimento, ha lasciato per ultima la ciliegina sulla torta.

Rap: “ Un genitore mi ha chiamata sconvolto.
Sua figlia è tornata a casa e ha cercato sul telefono (N.B personale della bambina di 9/10 anni ) un filmato che in compagno Terrible ha consigliato a tutti di guardare.
Ha digitato: ‘Nome + scopa + Cognome’ e, indovinate un po’: pornazzi a non finire che lei  si è guardata scioccata.
Quando i genitori lo hanno scoperto sono andati su tutte le furie, mi hanno chiamata per informarmi dell’accaduto e per poter avvisare tutti di stare molto attenti.”

Basita.

Sono rimasta di pietra.

I miei figli non hanno un cell, o meglio: abbiamo un vecchio telefonino che loro usano al momento del bisogno ( gite, vacanze...) ma è abilitato alle sole telefonate.

A casa non abbiamo voluto attivare la linea WiFi. Il mio cell e quello di Pater possono navigare, abbiamo una chiavetta con abbonamento per il pc che i ragazzi possono usare quando vogliono, basta che ce lo chiedano. L’accesso ad internet è quindi più che monitorato!

Una mamma, molto meno sconvolta di me, ha replicato: ‘ Io sto molto attenta: tutte le sere le controllo la cronologia sul suo cellulare!’
Eggià, brava!!
Controlla dopo!
Come si dice: chiudere la stalla quando la vacca è scappata!!

Un’altra ha detto che il tablet personale della figlia ha il Parental control, quindi lei si sente sicura e le permette di usare internet tranquillamente.

Ma questo basta???

Ne siamo sicuri???

Tutta questa libertà di navigare è un bene per i nostri figli???

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.

Grazie

venerdì 11 settembre 2015

Tristezza....

Questa data è impressa nella memoria collettiva.

L’11 settembre significherà per sempre dolore.

E oggi, per noi, c’è un motivo in più.

Ciao nonna Mari.

Sei stata una bis tosta.

Il tuo Lice ti aspetta ma vedete di non beccarvi subito!

Un bacio,

la tua banda.

mercoledì 5 agosto 2015

Sballo...e vita

Sono sconvolta.

Questi ragazzi di 16 anni che si bruciano cervello, fegato e vita in una sera.....per uno sballo....

Ma non hanno neppure iniziato a vivere!!!!

Posso solo lontanamente immaginare il dolore delle loro famiglie....

In teoria tra 4 anni anche Senior potrebbe chiedermi di andare con i suoi amici a ballare in una discoteca della riviera romagnola....onestamente, non so se glielo concederei.

Ieri sera con Pater ne discutevamo.

Riflettevamo soprattutto sulla decisone di chiudere la discoteca incriminata.

Lui sostiene che sia un’ottima scelta, un monito per tutti!
Per la serie: punirne uno per educare cento.

Per me, invece, è un modo leggero e stupido per far ricadere la colpa sugli altri: io Stato ritengo che tu sia il luogo di perdizione dove questi ragazzi peccano, si fanno e si rovinano allora ti chiudo!!

Ma non è che forse, tu Stato, dovresti vigilare meglio, ma molto meglio, affinché queste schifezze non abbiano nemmeno la possibilità di uscire dalla porta di casa della gente che le confeziona???

Non è che, forse ma forse, tu Stato dovresti attivare programmi di massima sensibilizzazione al tema prima e non dopo questi patratack?!?

Sono molto confusa....e spaventata.

Per quello che i miei ragazzi troveranno qua fuori,
perché non potrò tenerli sotto le mie sottane per sempre,
perché quando loro saranno li fuori io non ci sarò.

Allora, questo tempo, non deve essere di disinteresse o di negazione, anzi!

Deve diventare momento di riflessione condivisa, calma, composta, di cuore e di testa.

Perché è quello che possiamo fare noi genitori: renderli consapevoli che la vita è un bene prezioso.

Noi gliel’abbiamo donata.

Loro la devono custodire.

lunedì 6 luglio 2015

Povertà diverse

A metà mese i due figli grandi andranno in montagna per una settimana con la parrocchia.

Si è sparsa la voce che il Paesino montano ospita, in una struttura della Caritas locale, dei migranti.

Preciso: non nell’albergo dove alloggeranno i ragazzi.

Alcuni genitori hanno deciso di ritirare il figlio o la figlia dalla vacanza.

Le mie orecchie hanno sentito giustificazioni del tipo ‘ Lo sai che non siamo razzisti.....però mia figlia è una femmina.’

‘ Tutti mi conoscono, non ho pregiudizi....ma certe malattie....’

‘ Non ho nulla contro di loro, ma chissà certi cosa pensano di poter fare a casa nostra!!!’

Mi spiace......

Mi spiace veramente moltissimo per i loro figli costretti a vivere con certi genitori dalla mente ottusa, piccoli di cuore e di spirito, ipocriti , razzisti mascherati da perbenisti, insulsi educatori di falsa integrazione, beceri fanatici dalle scuse pietose.

Quale paura immotivata viene insegnata a quei ragazzi?

Come si potrà mai costruire una società civile e multiculturale se i nostri figli li terrorizziamo con la figura dell’uomo nero?

Cosa potranno mai imparare quei ragazzi che si vedono negare la vacanza per ‘colpa’ di qualcuno?

Che quelle persone sono dei rompiballe e potevano starsene a casa loro!

Peccato che fuggono dalla guerra, dallo sfruttamento, dalla miseria.......

Esistono vari tipi di povertà: quella dei sentimenti è la più pericolosa e incurabile.

lunedì 4 maggio 2015

NON

Non è così che si portano avanti le idee.

Non è coprendosi il volto che ci si nasconde.

Non è vestendosi di nero che si fa paura.

Non è impugnando manganelli e fumogeni che si conquista il mondo.

Non è distruggendo e vandalizzando che si fa capire il proprio pensiero.

Non è togliendovi vigliaccamente la tuta nera che potete nascondervi tra di noi.   

La puzza da pezzi di merda quali siete vi precede.

Spero che le immagini di quanto successo a Milano l’altro giorno sia di monito ai miei figli di come NON diventare da adulti.

martedì 16 dicembre 2014

La filosofia delle quattro frecce

Una macchina viaggia per una strada trafficata.
L’autista mette la freccia, accosta malamente, attiva le quattro frecce e scende, semi paralizzando il traffico.
Gli altri autisti gli sacramentano contro, ma l’accostato replica serafico con un’alzata di spalle; ‘ Ho messo le quattro frecce!’ mima con le mani.

Perché quando una persona ha una spiegazione che a lui sembra plausibile, si sente autorizzato a fare qualunque cosa, anche la più stupida!

Si autogiustifica: ho messo le quattro frecce! Posso fermarmi dove mi pare!

Sinceramente sono stufa delle situazioni in cui, chiunque, si cuce addosso la scusa più becera, pur di autorizzarsi a fare quel cazzo che vuole, senza considerare in alcun modo le conseguenze dei suoi gesti, delle sue parole o delle sue azioni.

La mia insofferenza si estende a tutti gli ambiti di una vita che si può definire ‘sociale’, non solo al traffico.

Ho deciso: girerò armata di mazza e spaccherò tutte le frecce che vedrò lampeggiare e le facce di tutti quelli che si dimostreranno ferventi sostenitori della filosofia delle quattro frecce.

Frecciaioli, siete avvisati!!!

Alla faccia che a Natale siamo più buoni!

Certo: più bravi a finire la pazienza in fretta .

mercoledì 26 novembre 2014

Non è giustizia

Ci hanno provato ancora.

Un gruppo di malviventi sono entrati nel camposanto di Qui per razziare il rame.

Già qualche settimana fa lo avevano fatto: tombe profanate con croci divelte, vasi strappati dalle lapidi, statue segate a metà....

Ehggià, tanto gli ospiti non si lamentano.

La scorsa notte però, i loro piani sono stati interrotti da una pattuglia di carabinieri che, insospettita dai rumori notturni che provenivano da quel luogo solitamente molto silenzioso alle tre di mattina, ha fatto irruzione.

Dopo un inseguimento per i campi, i malviventi si sono nascosti nel cortile di una conoscente.

Mi ha raccontato che i cani hanno iniziato ad abbaiare come impazziti; loro allarmati, hanno guardato dalle finestre e visto degli uomini che si arrampicavano sugli alberi e sui tetti, inseguiti dalle forze dell’ordine; insomma: una scena da film!!

Le forze dell’ordine, alla fine, ne hanno catturato uno.

Processato per direttissima e ......subito scarcerato perché incensurato.

Ma ci rendiamo conto????

Mi verrebbe da scrivere le peggio cose, ma sarebbero sprecate, come la fatica di quei carabinieri che, l’altra notte, ci hanno difesi.

Per che cosa????

Sinceramente sono molto avvilita e preoccupata.

La giustizia non è questa.