Visualizzazione post con etichetta filosofia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta filosofia. Mostra tutti i post

mercoledì 8 marzo 2017

In apnea


C'è una mattina in cui ti svegli e non sai che questo giorno sarà destinato a diventare speciale, unico, indimenticabile....

Le sue ore sono come un'onda che ti coglie impreparata.

Ti sommerge con la sua irruenza.

Ti travolge con la sua forza.

Ti toglie il fiato.

Ti fa piangere per lo spavento.

Quando poi ti trovi con le gambe all'aria sulla battigia vorresti ridere, ma non ce la fai, non riesci ancora a respirare.

Ecco, oggi sono ancora così: senza fiato.

Travolta ma non stravolta.

Con l'impellente esigenza di realizzare quello che quest'onda improvvisa ha provocato, sta provocando e provocherà.

Per ora resto in apnea........

 

martedì 10 gennaio 2017

Colore del mese: rosso!!

Non bisogna essere venali, lo confermate???

Che poi, i soldi, pfui!!, sono un bieco ripiego delle società civilizzare per gestire il potere e condurre il popolo come un gregge di disperati.

Per vivere più sereni basterebbe tornare al baratto e scambiarsi capacità, risorse materiali e immateriali che si possiedono.

Dovremmo riprendere a coltivare la terra e a fidarci degli altri.

A farci bastare i frutti del nostro sudore e del nostro cuore.

Gli uomini ritornare ad essere cacciatori.

Le donne raccoglitrici.

E invece??

Stì cazzi!!!!

La chiave della blindata si è bloccata, esce il tecnico che la deve smontare e sostituire e ciao ciao 280€.

La batteria della macchina non gradisce il freddo, arrivederci ad altri 300€.

Anticipo della gita scolastica a Roma del figlio grande 150€

Conto finale dell’apparecchio che Senior ha portato per quasi due anni.....no vabbè.....chi ha deciso che i denti storti non sono di moda??

Involviamoci!!!

Allora: io sono bravina a fare dolci, specialmente quelli con la frolla.
Non me la cavo male neppure con il salato.
Non chiedetemi però di cucire.
Sono diventata che un’ottima cacciatrice di vischio.
Da non disprezzare anche la naturale propensione all’ascolto.

Quindi: quante crostate dovrei sfornare per una lavatrice?
Anche quella inizia a fare i capricci.....

E’ solo il 10 del mese e il rosso la fa da padrone....e dire che non mi dona per niente.....


mercoledì 21 dicembre 2016

La misura della felicità

La famiglia è seduta a intorno al desco.

Si chiacchiera di cosa è accaduto durante la giornata.

Tutti hanno qualcosa da dire, da raccontare.

Quando la comunicazione langue, il padre chiede ad un figlio di alzarsi per prendere il telecomando così da poter guardare qualche notizia al tg.

E via che parte la lamentela: e sempre io, e perché non i miei fratelli, e io sono già sceso a prendere l’acqua in cantina....

Da notare che la distanza tra la sua mano e l’elettrodomestico richiesto è poco più di un metro.

Pater: “ Insomma!
Quante scene!!
Ma lo sapete che quando eravamo piccoli io e la mamma non esistevano le tv con il telecomando!?
Se volevi cambiare canale eri costretto ad alzarti sempre e pigiare i tasti che erano sistemati sul lato della tele.”

Medio: “ Ma veramente?!?!?!”

P: “ Certo!”

Senior: “ Che sbattone!!

Impe: “ Che poi non avevamo mica troppi bottoni da schiacciare!
Quella che i nonni avevano in soggiorno aveva 12 canali, mentre quella in salotto solo 6 ed era pure in bianco e nero.”

Junior: “ Così pochi????”

S: “ Ma state scherzando???”

M: “ Che infanzia triste deve essere stata la vostra.......”

Eccerto: la misura della felicità passa dal numero di canali sulla TV!!

Sono proprio figli del loro tempo......


lunedì 12 dicembre 2016

Il posto magico

Ci sono dei posti sacri.

Quelli in cui ci si sente in pace con il mondo.

Che ti rigenerano.

Le vibrazioni positive sono tangibili.

Lì puoi toglierti dalle spalle il tuo fardello e sentirti leggera.

Questi luoghi sono come una medicina: da prendere q.b.!

Allora, ogni tanto, bisogna andarci per una capatina terapeutica.

Assorbire la positività e riempirsi cuore, anima e mente.

Il mio posto è questo:





L’ avvertite anche voi la sua magia?


martedì 6 dicembre 2016

Il salvagente in borsetta

Io non mi azzardo mai a parlare di politica.

Dopotutto sono una cialtrona e si sa, le cialtrone non ne sanno.

Secondo me è anacronistico parlare di politica.

Di politica non si parla: o la si fa o si tace.

Troppo facile dar fiato alle trombe però poi, quando bisogna giocare e metterci la faccia, accampare scuse e defilarsi.

Come gli espertoni del calcio che la domenica sera parlano e parlano e parlano..... ma loro sanno almeno tirare un calcio al pallone?

In questi giorni poi tutti ferratissimi sulla costituzione!

Tuttologi dell’aria fritta!

Un mesetto fa dicevo che non volevo aver paura di aver paura, adesso però me la faccio un po’ sotto!

Perché ho come l’impressione di trovarmi su di una barca in cui troppa gente ha i remi in mano ma nessuno li  sa usare.

E se, per sbaglio, qualcuno li infila in acqua, inizia a tirare pagaiate alla cazzo.

Per non parlare di quelli che usano, i remi, solo per mollar fendenti ai compagni di navigazione!

Basta che non arrivi pure quello che decide di levare il tappo al canotto: allora sì che siamo fregati!!!

Questa non è una crociera, mi sa più di viaggio stile Titanic!

Ce lo getteranno almeno un giubbottino arancione come si fa con i migranti dispersi in mare?

Per non correre rischi, da oggi, salvagente fisso in borsetta!

Galleggiate gente galleggiate e, se potete, bracciate lunghe e ben distese!

Parola di cialtrona


venerdì 2 dicembre 2016

Il regalo più bello

Mamma aspetta sul piazzale davanti alla scuola di Junior l’uscita del suo ragazzo, assieme al solito crocchio di genitrici dei maschietti.

Si avvicina la mamma di una bambina ed esclama: “ Ciao consuocera!!” rivolgendosi alla mamma che sta al suo fianco.

Ebbene sì!

Il sorridente Riki e la bionda Elena si sono dichiarati ed ora sono ufficialmente una felice coppia di novenni.

“ Guarda che la Ele è proprio presa da questa storia!
Figurati che l’altra sera stava scrivendo la lettera a Babbo Natale, ha fatto prima il suo elenco di giochi e l’ha concluso con un ‘ Comunque il regalo più bello l’ho già ricevuto: ho un fidanzato bellissimo!!’”

Una pioggia di ‘ Oooh!!!’ e di occhi luccicanti hanno accompagnato l’ultima frase

Ma che tenera!!!

Questo è vero Ammmore!!!

Ce lo deve venire ad insegnare una bambina che i regali più belli li abbiamo già vicino, tutti i giorni, solo che stupidamente, troppo spesso, ce ne dimentichiamo.

Rivalutiamo i nostri sentimenti.

Amore a profusione a tutti voi!!!


martedì 15 novembre 2016

Oltre lo scrigno


Dall’altro lato di questa  porta ci sono loro.

I suoi tre figli e una masnada di amici.

Lei li sente ridere.

Ogni tanto qualcuno fa capolino in cucina e le chiede dell’acqua.

Beve, ringrazia e torna in salotto.

Lei guarda il vetro  che li divide.
  
Non li vede ma sente il loro vociare allegro.

Sorride.

Li immagina come gli uccelli stilizzati sullo scrigno.

Pronti a volare via.

Liberi.

Felici.

E il suo cuore ne gioisce.


mercoledì 9 novembre 2016

Non dobbiamo aver paura di aver paura

Perché si fanno alcune scelte?

Forse perché ci si aspetta che una persona sia sempre forte, aggressiva, combattente, agguerrita.

Bisogna spaccare.

Non farsi mettere i piedi in testa. Mai!

E’ indispensabile farsi valere, nonostante tutto e tutti.

Calpestare e non essere calpestato.

Non indietreggiare.

Guardare sempre negli occhi senza lasciarsi intimorire.

Mai vacillare.

Chiudere le proprie paure a chiave e buttarle a mare.

.........perchè?

Perché non è più lecito avere paura?

Perché la debolezza è un difetto inammissibile?

Io lo ammetto: adesso ho paura!

Paura che questi atteggiamenti da guerriero ci facciano perdere il lume della solidarietà, della socialità, dell’aiuto spontaneo, dell’amore gratuito, della mano tesa e dell’accoglienza.

Però sono fiduciosa nel genere umano......oggi forse un po’ meno di ieri.

Non voglio però aver paura di aver paura.

Auguri mondo!


lunedì 31 ottobre 2016

La castagna al centro

A volte non ci si accorge delle meraviglie che ci circondano.

Basterebbe smettere di correre come schegge impazzite e alzare gli occhi per meravigliarsi del blu del cielo.

Se poi, di fronte, ti trovi un albero eccezionalmente giallo il contrasto è da paura!

Come fa la natura a regalarci certi colori??

Giallo, arancio, rosso, marrone tutti in un solo albero!

                                      Ma che ne sa la primavera di certe sfumature???

Passeggiando poi vedi questo e ti chiedi:

                                               ci può essere perfezione maggiore?



Come è possibile che si crei tutto questo?

Fai una foto perché è tutto troppo perfetto.

Non riesci a smettere di osservarla, mentre i tuoi figli corrono, saltano e ridono, tuo marito cerca la tua mano e pensi che ti senti proprio come lei: la castagna al centro!

Appesa provvisoria su di un albero secolare.

Protetta da un riccio avvolgente e pungente.

Accarezzata da una morbida pellicina.

Abbracciata stretta stretta.

Non sarai quella che verrà scelta per essere cucinata.

Resterai però quella che ha ricevuto l’abbraccio più grande, profondo, infinito.


martedì 13 settembre 2016

La cultura sulla pelle

Se c’è una definizione che ho sempre mal sopportato è quella di ‘bagaglio culturale’ per definire il sapere di una persona.

Ma ‘sto bagaglio com’è?

E’ un bagaglio a mano??
Di quelli piccoli piccoli, che devi misurare per vedere se lo puoi imbarcare?

E’ un trolley con le ruote piroettanti??

E’ una valigia di pelle, anni ‘50, con le cinghie per chiuderla?

E’ un baule?

Ha la forma di una cappelliera?

E’ grande quanto un beauty case??

Ma quanto pesa??

E se poi lo perdo, il bagaglio?

Ma sapete quanti ce ne sono all’ufficio Oggetti smarriti?

No, no, io non mi fido a chiudere tutto in un bagaglio!

E se mentre cammino mi si apre e perdo tutto per strada?

Pensa se sbagliano ad imbarcarlo e finisce dall’altra parte del mondo....

Magari qualcuno se lo frega pure, il bagaglio e io resto ‘gnorante a vita!

La magra cultura che ho me la voglio tenere bella stretta, come un bambino con il suo peluche preferito quando va a dormire.

.....anzi, di più!!

Appiccicata, come una figurina sull’album!

Di più, di più!!!

Saldata con la fiamma ossidrica!

Di più, ancora di più!!

Incancellabile, come un tatuaggio che nessuno ti potrà mai togliere!

Tatuaggio?????

Quello che mi porto dentro e che sono indelebili sulla mia pelle.....mica male come idea.....

Ha il profumo di una sfida!

Ecco: è partita la fantasia!

Il totoo n. 3 sta bussando alla mia testa....scusate, vado a presentarmi!


mercoledì 7 settembre 2016

Avvio stile Impe

La percezione del tempo che passa è  un intramontabile esempio di volubilità.

Un minuto in coda alla posta può sembrarti infinito.

La lettura di un libro, che può durare ore, scivola veloce come un alito di vento.

Eppure il tempo trascorre in modo equilibratamente scandito da giorni, ore, minuti secondi.....

Siamo noi che lo ‘viviamo’ o alla moviola o a tutta birra.

Ad esempio, i tre mesi di vacanza dei trio, che le sembravano iniziati ieri l’altro, si sono già conclusi.

Da oggi riprenderà la routine scolastica fatta di orari improrogabili per le uscite, per i recuperi, ri-inizio delle attività sportive e tutto quanto ci gira attorno.

L’orologio tornerà ad essere il suo compagno fedele e le preziose sveglie sul cellulare verranno riattivate.

Particolare non insignificante è che lei, non essendosi resa conto di tutta questa prossimità scolastica, se ne è bellamente fregata dell’ acquisto dei libri,  del recupero materiale vario, lavaggio cartelle, ripristino grembiuli.....

Giusto ieri, nel neo gruppo wapp della classe di Medio, alcune mamme si disperavano per non aver ancora tutti i libri di testo. ‘ A me ne manca uno ma è antologia: indispensabile!!’  ‘ Io non ne ho due, ma uno è quello di religione: me ne farò una ragione’

La madre sfaticata si è limitata a leggere.  

Non ha avuto il coraggio di scrivere: ‘Ops! Noi non ne abbiamo neppure uno. Li ho ordinati sola la scorsa settimana.....’

Pessimo avvio......un vero inizio stile Impe.


venerdì 22 luglio 2016

Anche oggi è Natale

Ci sono quei regali inaspettati, che piovono dal cielo così, come la manna nel deserto.

Non perché siano preziosi o costosi.

Affatto.

Basta una semplice telefonata dell’amica ‘Niela: ‘ Facciamo che domani sera lasci Medio e Junior da noi per cena. Ok?!?’

E me lo chiedi????

Ma certo che sì!!

E allora ecco a prepararti per uscire con il tuo lui.

Da quanto non vi capitava?

Tanto....troppo....

Tiri fuori dall’armadio l’ultimo vestito comprato – se non è questa l’occasione giusta per indossarlo potrebbe restarsene lì appeso altri tremila anni!!

Pensa un po’, ti trucchi pure, tu che lo fa 5 volte all’anno!

E pensi che è proprio bello!

Questo, per dieci anni, è stato l’ordinario mentre negli ultimi 13 è diventato l’ insolito, la novità che va acchiappata al volo e tenuta stretta stretta.

E’ bello tenersi per mano solo noi due, senza un figlio a destra, uno a sinistra e un altro davanti.

Parlarsi senza essere interrotti o dover dirimere contenziosi.

Poter affrontare argomenti importanti non utilizzando un gergo cifrato.    

E guardarsi negli occhi e ridere, ridere tanto, fino ad aver mal di pancia.

Lanciarsi battutine maliziose e sì, flirtare come due adolescenti.

Perché quando l’intesa c’è, può rimanere un po’ sepolta dalla rutine, dalla quotidianità, dalla stanchezza, dei chili in più ma basta soffiare sulla brace e quella riprende fuoco.

Perché ogni giorno può essere Natale, basta aprire gli occhi, il cuore e le braccia ed accogliere i doni che la vita ci offre.

Innamorata.  

mercoledì 20 luglio 2016

Il fascino di una voce

C’è stato un periodo in cui svolgevo un lavoro telefonico.

Un numero verde per persone speciali che avevano bisogno di aiuto, informazioni, supporto, consigli o semplicemente un ascolto.

E’ stato un lavoro non molto lungo ma molto, molto, molto ‘intenso’.

Il ‘Pronto, sono Impe’ era il mio biglietto da visita.

Niente mani tese, niente sguardi, niente sorrisi.

Solo lei: la mia voce.

Doveva essere l’abbraccio con cui accoglievo il mio interlocutore.

Questa cosa mi è rimasta, anche se il mio lavoro ora è dannatamente diverso.

Il ‘buongiorno’ con cui alzo il ricevitore e inizio una conversazione è il preludio per un buon rapporto con il cliente, da cui si spera, prenderanno il via ottimi affari.

Una voce che si ascolta dal ricevitore permette di dar libero sfogo alla propria immaginazione.
Chi ci sarà dall’altra parte??
Come sarà?
Mistero......

Una voce può conquistare tanto quanto un bel volto o un bel sorriso.

A pensarci bene  il mio amore per la voce nasce da mooolto lontano.

Quando ero bambina i miei nonni, ad ogni ricorrenza, mi regalavano i dischi a 45 giri delle fiabe sonore, le ricordate?

Capuccetto Rosso, I vestiti nuovi dell’Imperatore,  Cenerentola....

Prendevo il mangiadischi arancione, mi sdraiavo sulla moquette verde della mia cameretta, spingevo a forza il piccolo vinile nella fessura e, gracchiando, iniziava sempre la stessa canzone:

A mille ce n’è nel mio cuore di fiabe da narrar...’ e iniziava l’incanto

venite con me nel mio mondo fatato per sognar  sììì, adoro sognare

non serve l’ombrello, il cappottino rosso, la cartella bella per venir con me.’ Io ci vengo, io ci vengo!!!!

‘Basta un po’ di fantasia e di bontà, di fantasia e di bontà’ la fantasia non mi manca di certo e poi.....io sono buonissima!!

Lì la magia della voce aveva inizio.


PS: se avete letto canticchiando sappiate già che vi adoro!!

venerdì 15 luglio 2016

Realtà...bella e brutta

Info dai monti

Il ragazzo in montagna sembra si stia divertendo.

Le scarne informazioni estorte dalla telefonata quotidiana farebbero supporre che, la camerata da sei in cui dorme, è piuttosto movimentata tanto che, uno di loro, ha chiesto di essere trasferito in una da tre più tranquilla.

Si è lamentata con la genitrice perché la valigia è stata troppo abbondante. Le ha fatto notare che tanto lui mette sempre gli stessi vestiti!
Praticamente le quattro cose che ha usato cammineranno da sole e si fionderanno esauste in lavatrice pregandola di essere lavate!

Il don li sta facendo camminare tanto tanto tanto – da interpretare: li faccio stancare fino allo svenimento così la notte dormono!

Il ragazzo è stato soprannominato ‘Fido’ perché abbonda nel mangiare, o meglio: ripulisce i piatti degli amici che non lo svuotano, da bravo cagnolino.

Ha raccontato che a cena viene servito sempre un dolce e la frase si è conclusa con una ‘alla facciazza dei miei fratelli!!’

Oggi è l’ultimo giorno.

Domani ci sarà il cambio, sarà la volta di Senior.

Valigia che va, valigia che viene.

.........e io lavo!!!!

E la vita continua nonostante ci sia gente che, con un camion guidato sulla folla inerme,  pensa di poter portare distruggere.....che cosa poi???

Non è con il terrore che si piegano i popoli.

Quello serve ad aumentare l’odio e la disperazione.

La storia insegnerebbe...se solo venisse ascoltata.

mercoledì 6 luglio 2016

Cosa resterà di noi???

Ne ho una fottuta paura!

Non voglio!

Non voglio!

Non voglio accada anche a me!

Vade retro!

Ti prego: che non accada a me!!

Ieri mi sono veramente sentita gelare il sangue nelle vene e la consapevolezza mi ha colpita come un pugno dritto sul naso!

Alle 14 sono passata a recuperare i ragazzi a casa dei miei per il consueto trasferimento in oratorio e l’ho sentita.

Lei- mia mamma -  li stava rimproverando.

Gli stava dicendo di mettere in ordine i giochi, di sistemare le ciabatte, di ritirare i libri dei compiti.....

E io mi sono troppo riconosciuta...
Per le cose che gli stava dicendo.

Per il tono che stava usando.

Per le minacce e le recriminazioni usate.

E qui faccio sponda con i discorsi educativi portati avanti dalla saggia Puff

Noi genitori come facciamo a sapere se quello che stiamo facendo, dando, insegnando ai nostri figli arriva forte e chiaro a loro, al loro cuore e alla loro mente??

E nel caso in cui dovesse arrivare, si fermerà e germoglierà o scivolerà via come acqua su una tela cerata?

E se dovesse germogliare diventerà una pianta che produrrà fiori e frutti o sarà un’ erbaccia secca, triste, spinosa e infestante?

Cosa resterà di noi ai nostri figli?

Solo gli atteggiamenti aggressivi, il nervosismo, gli scatti d’ira dei momenti no o avranno memoria dell’ affetto, della complicità, della vicinanza nei loro momenti oscuri, delle risate, delle occasione di condivisone ma soprattutto di lui: l’infinito amore che ci lega

Cosa si ricorderanno di noi?

Non voglio che loro dicano: la mia mamma era quella che sbroccava male, spesso e anche volentieri.

Oppure: la mamma mi ammorbava solo perché trovava giochi e fumetti in ogni stanza.

O anche: ma ti ricordi che due palle che ci faceva la mamma per i compiti e lo studio??

E’ proprio così che io me la ricordo la mia mamma  e questa cosa mi fa un male assurdo.

Non voglio

Non voglio

Non voglio accada anche a me, con loro.

Urge sincero esame di coscienza e repentino cambio di direzione!

mercoledì 11 maggio 2016

Bella bugia o brutta verità?

Tiziano Ferro canta ‘ la metà di una bugia non fa la verità ’.

Se per quello neanche un quarto, o un quinto, o un decimo....la fa.

Perché mai una persona dovrebbe mentire?

Forse perché è più facile raccontarsela che affrontare la realtà.

Perché magari, se uno ci crede talmente  tanto, prima o poi, le frottole diventano vere!

Peccato che questa cosa non succede mai!

Anzi,  le bugie portano altre bugie.

Diventano una sorta di ragnatela in cui si rimane intrappolati.

E tu, che conosci il Pinocchio che ti sta davanti, non puoi che scuotere la testa e chiederti: ‘ Ma veramente pensi che sono così scema?? Mi credi così tonta??? Qui l’unico  che si sta prendendo in giro sei  tu!’

Vorremmo aiutarti, ma il primo passo deve essere tuo!

Prendi il coraggio a due mani e abbatti quel cazzo di finto muro che tu pensi ti stia proteggendo.

In realtà ti sta solo tagliando fuori

Lo dico sempre al trio: tra un bella bugia e una brutta verità preferisco sempre la seconda.

Da quella si può partire per ricostruire.

Con la prima si può solo iniziare a scavarsi la fossa.

mercoledì 9 marzo 2016

Sogni e musica

C’è quasi sempre qualcosa che si sarebbe voluto fare nella propria vita che , invece, è rimasta lì, chiusa nel cassetto dei desideri irrealizzati.

Il perché non si sa: timore, tempismo sbagliato, congiunzioni astrali poco favorevoli, pigrizia....

Bho???

So solo che, questa mattina, in macchina mentre andavo in ufficio, il desiderio si è riproposto imperante, quasi urgente.

Avrei proprio voluto imparare a suonare la batteria!!!

Forse centra il fatto che lo stereo pompava gli AC DC???????

Sono troppo musicopatica!!!

E voi???
Qual è il vostro sogno irrealizzato???

mercoledì 2 marzo 2016

Una canzone per te

Ci sono quelle mattine in cui ci sveglia e, non chiedetemi perché – BAM – lei è lì che ti martella i cervello.

E non c’è verso di mandarla via!!

Basta un secondo di silenzio e lei ritorna.

Non è mai la stessa ...non te l’aspettavi eh?

Da dove arriva???..... e chi lo sa?

Quando arriva però non se ne va più.....e infatti scappi via

Ma tu no, non puoi più fuggirle.

L’unica cosa da fare è assecondarla.

Andare a cercare il cd, metterselo in borsa  e infilarlo in macchina.

Selezionare la canzone, n. 8, e lasciarsi travolgere e stravolgere.

Oggi è lei: ma chissà poi perché?!


Ma le canzoni son come i fiori
nascon da sole, sono come i sogni
e a noi non resta che scriverle in fretta perché poi svaniscono
e non si ricordano più!!!

venerdì 26 febbraio 2016

Elogio della banalità

Io voglio essere una donna banale.
Voglio essere semplicemente me stessa.
Non voglio che la gente si aspetti più di quanto io possa essere, dare, fare.

Io voglio essere una moglie banale.
Voglio che mio marito sappia che ci sarò: sempre e per sempre, come ci siamo cantati al nostro matrimonio.
Voglio banalmente prendermi cura della sua felicità.

Io voglio essere una mamma banale.
Voglio preoccuparmi per i miei figli,
Voglio rimproverarli perché si dimenticano di fare i compiti.
Voglio emozionarmi e sorridere con loro per le loro conquiste.
Voglio rattristarmi per le delusioni o gli insuccessi.

Io voglio essere una figlia banale.
Voglio dare gioia ai miei genitori, ma anche grattacapi...anche a 40 anni e tombola..

Io voglio essere una sorella banale.
Voglio esserci incondizionatamente, ma incondizionatamente dare mazzate se serve.

Io voglio essere un’amica banale.
Voglio rispondere al telefono quando una di loro chiama e magari riuscire ad organizzare una banale cena assieme.

Voglio vivere banalmente.
Né più, né meno.
Banalmente serena, innamorata, impegnata, incazzata, affascinata, coinvolta, delusa, esterrefatta....

Perché, a volte, i sussurri emozionano più di un urlo.

Buon fine settimana!

mercoledì 11 novembre 2015

Mondo impreciso!

Senior: “ Mamma, quando hai detto che torna papà?”

Impe: “ Mi ha appena scritto ‘ tra poco’”

S: “ E quando dobbiamo andare a fare la visita medica?”

I: “ Tra qualche giorno....”

S: “ Quand’è che si mangia?”

I: “ Fra un po’.....”

S: “ Oddio.....”

I: “ Oddio, cosa???”

S: “ Questo mondo!!!!
E’ così impreciso!!!!
Tra un po’, più tardi.....niente è definito!
Che vita vaga....”

Il mio filosofo.....