C’è stato un periodo in cui svolgevo un lavoro telefonico.
Un numero verde per persone speciali che avevano bisogno di aiuto, informazioni, supporto, consigli o semplicemente un ascolto.
E’ stato un lavoro non molto lungo ma molto, molto, molto ‘intenso’.
Il ‘Pronto, sono Impe’ era il mio biglietto da visita.
Niente mani tese, niente sguardi, niente sorrisi.
Solo lei: la mia voce.
Doveva essere l’abbraccio con cui accoglievo il mio interlocutore.
Questa cosa mi è rimasta, anche se il mio lavoro ora è dannatamente diverso.
Il ‘buongiorno’ con cui alzo il ricevitore e inizio una conversazione è il preludio per un buon rapporto con il cliente, da cui si spera, prenderanno il via ottimi affari.
Una voce che si ascolta dal ricevitore permette di dar libero sfogo alla propria immaginazione.
Chi ci sarà dall’altra parte??
Come sarà?
Mistero......
Una voce può conquistare tanto quanto un bel volto o un bel sorriso.
A pensarci bene il mio amore per la voce nasce da mooolto lontano.
Quando ero bambina i miei nonni, ad ogni ricorrenza, mi regalavano i dischi a 45 giri delle fiabe sonore, le ricordate?
Capuccetto Rosso, I vestiti nuovi dell’Imperatore, Cenerentola....
Prendevo il mangiadischi arancione, mi sdraiavo sulla moquette verde della mia cameretta, spingevo a forza il piccolo vinile nella fessura e, gracchiando, iniziava sempre la stessa canzone:
‘ A mille ce n’è nel mio cuore di fiabe da narrar...’ e iniziava l’incanto
‘ venite con me nel mio mondo fatato per sognar’ sììì, adoro sognare
‘ non serve l’ombrello, il cappottino rosso, la cartella bella per venir con me.’ Io ci vengo, io ci vengo!!!!
‘Basta un po’ di fantasia e di bontà, di fantasia e di bontà’ la fantasia non mi manca di certo e poi.....io sono buonissima!!
Lì la magia della voce aveva inizio.
PS: se avete letto canticchiando sappiate già che vi adoro!!