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martedì 13 settembre 2016

La cultura sulla pelle

Se c’è una definizione che ho sempre mal sopportato è quella di ‘bagaglio culturale’ per definire il sapere di una persona.

Ma ‘sto bagaglio com’è?

E’ un bagaglio a mano??
Di quelli piccoli piccoli, che devi misurare per vedere se lo puoi imbarcare?

E’ un trolley con le ruote piroettanti??

E’ una valigia di pelle, anni ‘50, con le cinghie per chiuderla?

E’ un baule?

Ha la forma di una cappelliera?

E’ grande quanto un beauty case??

Ma quanto pesa??

E se poi lo perdo, il bagaglio?

Ma sapete quanti ce ne sono all’ufficio Oggetti smarriti?

No, no, io non mi fido a chiudere tutto in un bagaglio!

E se mentre cammino mi si apre e perdo tutto per strada?

Pensa se sbagliano ad imbarcarlo e finisce dall’altra parte del mondo....

Magari qualcuno se lo frega pure, il bagaglio e io resto ‘gnorante a vita!

La magra cultura che ho me la voglio tenere bella stretta, come un bambino con il suo peluche preferito quando va a dormire.

.....anzi, di più!!

Appiccicata, come una figurina sull’album!

Di più, di più!!!

Saldata con la fiamma ossidrica!

Di più, ancora di più!!

Incancellabile, come un tatuaggio che nessuno ti potrà mai togliere!

Tatuaggio?????

Quello che mi porto dentro e che sono indelebili sulla mia pelle.....mica male come idea.....

Ha il profumo di una sfida!

Ecco: è partita la fantasia!

Il totoo n. 3 sta bussando alla mia testa....scusate, vado a presentarmi!


mercoledì 27 aprile 2016

Aspettando il n.2

E’ un mese che il soffione è stato disegnato in modo indelebile sulla sua spalla.

Oramai è una parte di lei.

Complice il caldo e le magliette un po’ più morbide ogni tanto lui e le sue spore fanno capolino.

Una persona con cui ha rapporti di lavoro – che potrebbe tranquillamente essere suo padre -  sorseggiando assieme un caffè alla macchinetta lo nota e le chiede.

“ Ma con quella cosa lì - indicano la sua spalla -  cosa vuoi dimostrare??”

Lei non ci pensa neanche un secondo e gli risponde.

“ Nulla.
Non devo dimostrare niente a nessuno.
E’ semplicemente un tatuaggio
Ho quarant’anni, non 18
Non l’ho fatto per gli altri.
L’ho fatto solo per me.
E’ un affare puramente egoistico.”

Lui sta zitto e scuote la testa.

Ma che scherziamo????

Non ci credo.

Non voglio crederci.

Chissà cosa direbbe se sapesse che il primo di giugno arriverà il numero due....

mercoledì 30 marzo 2016

Come le spore

E alla fine lo hanno fatto.

Più che convinte che la sorellanza vada sancita anche sulla pelle.

Venerdì scorso l’inchiostro ha disegnato lo stesso soggetto sulle loro scapole.

Un soffione che disperde le sue spore, su su, fino al collo.

E tra i fili di polline le iniziali del trio – che poi  due su tre sono anche le loro, di iniziali.....

Un gesto che le ha unite ancora di più.

Un altro momento che hanno avuto la possibilità di condividere.

Una complicità pazza.

Loro due: diverse ma così  in sintonia.

Opposte ma complementari.

A volte distanti, ma mai con il cuore

Essere sorelle è andare felici dalla propria mamma, scoprire la schiena per mostrare i tatuaggi uguali uguali e sentirsi dire ‘ Siete proprio due sceme’ e ridere fino alle lacrime, perché sapevano che sarebbe stata  l’unica risposta che si potevano aspettare da lei.

Dio benedica tutte le sorelle.

giovedì 4 febbraio 2016

Pancia batte testa

Diciamo che sono una persona che viaggia molto ‘di pancia’.

Troppo spesso la mia parte raziocinante se ne resta quieta, soffocata dall’abbonadante trippa dell’ irrazionalità.

Che poi non la chiamerei proprio irrazionalità.....

E’ semplicemente fidarsi ad occhi chiusi di un istinto che ti guida un po’ follemente.

In certi momenti è come lasciarsi bendare e dire: ‘ Vai! Non so dove mi porti, ma ci sto!’

E allora è bastato il ‘la’ della sorella.

Una proposta lanciata così, forse per scherzo, che ha però permesso di mettere in moto un frullare di idee, emozioni, scelte e decisioni.

“ Sai sorella, ho deciso che sì, un tatuaggio lo voglio.

Anzi: ne sento il bisogno!

A dir la verità l’avrei anche già scelto.

Non so se sarà come quello che ti farai fare tu, ma io di questo marchio sulla pelle so già di non poter più farne a meno.

Ho già sentito chi me lo farà, questo pomeriggio vado!”


Non c’è partita.

Pancia 1 – Testa 0