martedì 7 ottobre 2014

Cucino. No!!! Cuciniamo!!!

Adoro pastrugnare in cucina.

Leggo qua, spulcio là, poi mixo e mi creo una ricettina ad oc.

Però, anche per cucinare, occorrerebbe avere un minimo di quiete.

Non mi riferisco alla preparazione della pietanza ordinaria, che viene messa sul fuoco mentre si apparecchia, si stende, si ritira la spesa, si sgridano i figli, si piegano i calzini, si sfogliano i diari ....

Cucinare seriamente è quel momento in cui ci si estranea e ci si dedica alla creazione di un piatto che avrà il sapore della perfezione; il gusto dell’amore profuso nella sua esecuzione, di un ricordo nascosto nella memoria delle papille gustative.

Ma andiamo per ordine:

Innanzitutto c’è la fase della valutazione: primo, secondo o dolce? Carne o pesce? Pasta o riso? Verdure? Pasta frolla o pasta sfoglia?

Dopo la scelta  arriva lo studio: internet, libri, riviste...

Poi c’è la fase dell’elaborazione della ricetta, della personalizzazione in via teorica.

A seguire l’approvvigionamento dei materiali – leggi: spesa!

Infine la fase dell’esecuzione vera e propria.

E lì, arriva la domanda: “ Mamma, ti posso aiutare???”

No!!!!

Qualcuno ha chiesto a Michelangelo se poteva dipingere lui il dito indice di Dio, mentre affrescava la Sistina?? Non penso!!

O domandato al Bernini, mentre realizzava le sue meraviglie, se poteva dare una scalpellata qua o là? Mai!!

O al maestro Leonardo se gli permetteva di far sorridere un po’ di più la Gioconda?? Direi di no!

Così anche io gradirei potermi dedicare a questa attività senza ‘aiutanti’ tra...i piedi( per non usare termini più rotondi).

Ma che ci volete fare: sono stata plagiata dalla tata Lucia!

Come si fa a frenare l’entusiasmo di un bambino a cui brillano gli occhi mentre frulla, impasta, rompe uova o usa lo sbattitore elettrico.

Ecco...quando però i bambini sono due, o più di due, il momento di estasi creativa si tramuta in tanta, tanta, tanta, tanta confusione.

E la ricetta da favola va a quel paese!!

Però....volete mettere la soddisfazione di poter portare in tavola un piatto, annusarne il profumo, assaggiare il sapore e poter esclamare a più voci: “ Che buono!! Questo lo abbiamo fatto noi!!!”

lunedì 6 ottobre 2014

L'anticariato

Domenica tardo pomeriggio.

Senior sta finendo gli ultimi compiti.

Pater soffre davanti alla Tv, mentre Juve e Roma se le suonano.

Medio e Junior sono in cameretta, con la porta chiusa.

Troppo silenzio proviene dalla stanza.

L’assenza di rumore non è mai foriera di buone nuove.

Apro cautamente la porta.......e.........

Ussignur!!

Sembra che un tornado sia transitato nella stanza e  abbia catapultato tutti i giochi in ogni dove.

Non c’è nemmeno un centimetro libero: peluches, macchinine, fumetti, costruzioni, personaggi vari...il tutto cartellinato con tanto di prezzo.

Medio: “ Ciao mamma, sei venuta a comprare al nostro mercatino?”

Impe: “ Ah!! Ecco il perché di questo silenzio!!
Queste sono le vostre bancarelle???
Belle....quanta roba!!!
Era necessario svuotare tutti i cassetti e le mensole??
Pensate venga molta gente a comprare??”

Junior: “ Eccerto!!
Vedi: Medio ha soprattutto articoli moderni, mentre io quelli un po’ più vecchi.
Io mi occupo di anticariato.

Non potete immaginarvi quanto ho riso......adoro il mio anticario.

venerdì 3 ottobre 2014

9

Senior: “ Sono molto contento mamma! Sono stato interrogato in matematica e ho peso 9 ½!!!
Avrebbe potuto essere un 10, ma alle prime domande ero troppo agitato....andrà meglio la prossima volta!”

Medio: “ Oggi la maestra bionda ci ha fatto un’interrogazione scritta a sorpresa di storia.
Ho preso 9.
Ho sbagliato subito la prima, perché non bisogna mica prendere subito 10 alla prima verifica!!
La maestra poi si aspetta che lo prendi sempre.....”

Junior: “ Mamma....mai il nove ha la pancia in sù o in giù?
Perché oggi ho preso un voto....ma non mi ricordo da che parte era la pancia....
Se è in su va bene....se è in giù così così......
E se fosse in mezzo?????”

giovedì 2 ottobre 2014

Smammiamoci!!!!!

Da genitrice, ogni tanto, mi chiedo se quello che sto combinando con e per i miei figli sia ‘buono’.

Io e Pater ne discutiamo.

Ci scazziamo quel tanto che basta, ma cerchiamo di giungere ad una fine condivisa.

Un obiettivo a cui teniamo entrambi, è quello di rendere i nostri figli sicuri ed indipendenti.

Come fare, allora?

Innanzitutto responsabilizzandoli.

Ciò non significa deresponsabilizzandoci noi genitori.

Anzi!

Osservarli da lontano, essere una presenza non invasiva ma costante implica uno impegno mica da ridere!
Fare un lavoro al posto loro sarebbe più veloce e facile per entrambi, piuttosto che seguirli passo passo e lasciare che sbaglino e riprovino, magari risbaglino e riprovino.....

Preambolo necessario per raccontarvi il mio sgomento di ieri.

Al super ho incontrato la mamma di un ex compagno di Senior

Mamma Ex Compagno: “ Tu non puoi sapere!!!
Mamma di compagno Pinco, tutti i santi pomeriggi, chiama mamma di compagno Pallo per verificare con lei se il figlio ha scritto sul diario tutti i compiti da fare a casa.
Le ha già detto di aspettarsi la telefonata per tutto l’anno scolastico, perché conosce bene il figlio ed è matematico che si dimentica qualcosa.
............
Senza parole anche tu??”

Impe: “ Fammi capire: la mamma chiama....”

MEC: “ ...tutti i pomeriggi...”

I: “ ...un’altra mamma per verificare compiti e lezioni....in prima media?!?!”

MEC: “ Oh si!!”

I: “ E magari gli pulisce ancora il sedere quando fa la cacca.....non ci credo.....povero ragazzo....”

Io sono una fervente sostenitrice delle mazzate educative – non nel senso di botte elargite.

Ritengo che sbagliare si un modo per imparare.

Esempio: non ho scritto sul diario di studiare; il prof mi interroga e prendo impreparato; ricevo una sonora cazziata; non mi dimenticherò più di scrivere i compiti.

Nel caso di Pinco: non ho scritto sul diario di studiare; la mamma chiama e lo scopre; studio e prendo un bel voto; chi me lo fa fare di sprecare tempo a scrivere io i compiti, tanto ci pensa la mamma!!


Ecco un nuovo mantra: ‘ Mamme, smammiamoci ’!!!


mercoledì 1 ottobre 2014

Un tipo preciso

Impe: “ Junior, puoi venire un secondo?”

Junior: “ Uff...ma sto giocando!”

I: “ Quando sei uscito da scuola mi hai detto che dovevi finire una frasetta sul quaderno giallo.
Ma qui c’è molto più di una fra setta da fare: direi che si tratta di due pagine piene di
IO MI CHIAMO JUNIOR
IO SONO A SCUOLA.
Molla li qualunque cosa tu stia facendo e sotto a finire i compiti!”

J: “ Ma mamma!!
Sono stato tutto il giorno a scuola seduto; adesso che sono a casa ho voglia di divertirmi un po’!”

I: “ Il tuo discorso non fa una piega, ma dimmi: a tutti è stato dato questo compito da fare a casa?”

J: “ ......no.....”

I: “ Vuol dire che i tuoi compagni a scuola hanno lavorato mentre tu........
....mentre tu.....”

J: “ Facevo la punta alla matita che non scriveva bene!
Non è stata colpa mia ma della matita!!
Se non scrive bene io non lavoro, sono un tipo preciso, io!!!”

I: “ Preciso.....piglia quaderno e astuccio che qui la vedo lunga!”

E vai di pistolotti alla terza settimana di prima elementare!!
Non sono sicura di avere le forze per -  ussignur!!! - 13 anni di percorso scolastico.....almeno 13 anni....

martedì 30 settembre 2014

Follia domestica

3 zaini di scuola +
3 zaini di basket +
1 zaino ginnastica Senior +
1 valigetta di plastica per educazione tecnica.

Ecco come si presenta quotidianamente l’ingresso della nostra cucina.

E’ inutile cercare di metterli a posto: tanto sempre qui tornano!

Urca: sabato ricomincia il catechismo!!

+ altri 2 zainetti

Per un totale di 9 zaini che girano per casa.

Una sola parole: folle!!!

lunedì 29 settembre 2014

Devo ancora imparare

Venerdì i primini sono usciti da scuola sventolando il quadernone con la copertina rossa, urlando in coro eccitati “ Abbiamo i compiti!!! Abbiamo i compiti!!!”

La mia una esperienza scolastica da mamma, piuttosto abbondante, mi permette di non lasciarmi prendere dal panico ogni qual volta apro lo zaino di Junior.

Cosa che accade purtroppo ad altre mamme neofite.

L’esercizio da eseguire erano tre pagine di ‘soldatini’, ovvero dovevano segnare il margine sinistro del foglio per poter scrivere senza saltare le righe.
Così:
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I
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I
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I
Tattino, puntino, trattino puntino per una pagina.
Tempo di esecuzione: un minuto!


Quando il compito era stato dato alla classe di Medio alcune mamme folli, non avendo colto l’utilità del lavoro, avevano fatto fare ai loro figli questo:

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per tre pagine fitte fitte di quadernone.

E si erano pure lamentate perché a metà della prima pagina qualche bimbo si era messo a piangere...... ma come mai!!!

Complice una festa di compleanno venerdì pomeriggio, sono stata fatta salita in cattedra per svelare arcani misteri sui soldatini e sulla loro utilità.

Qualche mamma ha buttato li un “ Impe rappresentante di classe subito!!”

Memo per me: ricordarsi di farsi sempre gli affari propri!