venerdì 28 novembre 2014

La bisca in cucina

Junior: “ Papà, questa sera mi devi allenare per la sfida di domani.”

Pater: “ Certo!
Sfida di cosa? Aiutarti come?
Tiri liberi, terzo tempo, passaggi veloci ???”

Chiede il padre, pensando si tratti di una gara sportiva, legata al basket.

J: “ Ma no!!!
E’ per la scuola!!”

P: “ Non avevo capito!!
Di quale materia stiamo parlano?”

J: “ Matematica”

P: “ Ah! Matematica.....
Ma se avete fatto i numeri fino al tre!
Sfida di cosa?”

J: “ Ma di ruba mazzetto!”
Risponde tronfio il giocatore d’azzardo
“ Devo imparare tutti i trucchi ed essere velocissimo per confondere l’avversario!”

P: “ Non puoi giocarci con uno dei tuoi fratelli?”

J: “ Non è un gioco!
Ho bisogno di sfidare un adulto.
Devo diventare bravissimo!!”

P: “ Dammi il tempo di bere il caffè e arrivo.
............
Impe, Impe.....smetti di sistemare la cucina e spiegami in poche parole le regole di ruba mazzetto!!
Saranno trent’anni che non ci gioco, anzi no! non è un gioco, come ha detto quel bestia di tuo figlio!”

Impe: “ Aspetta, smetto di pisciarmi addosso dal ridere e ti rispondo.
Allora: due mazzi uguali, uno per giocatore.
Le carte devono essere coperte.
A turno le si gira.
Se tu tiri l’asso, l’avversario ti deve dare una carta.
Se tiri un due, due carte. Tre, tre carte.
Le altre non valgono niente.
Vince chi riesce a rubare tutte le carte all’avversario, o chi ha il mazzo più alto.”

P: “ Tutto qui?”

I: “ E cosa pensavi? Sono bambini di prima!!”

J: “ Pronto papà per la sfida?
Ho preparato le carte.”

Esclama Junir presentandosi con un mazzo completo da scala quaranta in mano – 80 carte + 4 jolly! –

P: “Ma non bastavano le carte da scopa?????”

La lunga, lunga, lunghissima...sfida si è conclusa con una vittoria schiacciante di Junior.

P: “ Sei stato bravissimo! Adesso però corri a lavarti che è ora di andare a letto, forza.”

J: “ Sei sicuro di non volere la rivincita?”

P: “ NO! Volevo dire....facciamo domani sera!”

J: “ Fratelli!!!!!!
Ho stracciato il papà a ruba mazzetto!!!!!!
Fate largo: arriva il campione!!!”

Perché quando uno è bravo, è bravo!!!!

giovedì 27 novembre 2014

Madre dissennata

Mattina estremamente autunnale e uggiosa.

Io a Senior facciamo colazione assieme

Impe: “ Ascolta, anche se gocciola un pochino, te la senti di andare a scuola in bici questa mattina?”

Senior: “ Per me non c’è problema. Manda un wa alle altre mamme così vediamo chi c’è” dice il ragazzone tra un cucchiaio di latte e cereali e l’altro.

Messaggio Impe: ‘ Per ora non piove. Io azzarderei a mandarli in bici

Le risposte non tardano ad arrivare: Tentiamo, presente, ok, sì sì....

La fuori dal coro scrive: ‘Io vedo cielo grigio da pioggia, preferisco accompagnarlo. Se volete un passaggio scrivete’.

Comunico a Senior che l’amico Lu non ci sarà, perché verrà accompagnato in macchina.

Risposta: “ Certo che la sua mamma è proprio previdente!!”

Ah!....

...quindi io sarei una sciagurata dissennata....

.....grazie!

mercoledì 26 novembre 2014

Non è giustizia

Ci hanno provato ancora.

Un gruppo di malviventi sono entrati nel camposanto di Qui per razziare il rame.

Già qualche settimana fa lo avevano fatto: tombe profanate con croci divelte, vasi strappati dalle lapidi, statue segate a metà....

Ehggià, tanto gli ospiti non si lamentano.

La scorsa notte però, i loro piani sono stati interrotti da una pattuglia di carabinieri che, insospettita dai rumori notturni che provenivano da quel luogo solitamente molto silenzioso alle tre di mattina, ha fatto irruzione.

Dopo un inseguimento per i campi, i malviventi si sono nascosti nel cortile di una conoscente.

Mi ha raccontato che i cani hanno iniziato ad abbaiare come impazziti; loro allarmati, hanno guardato dalle finestre e visto degli uomini che si arrampicavano sugli alberi e sui tetti, inseguiti dalle forze dell’ordine; insomma: una scena da film!!

Le forze dell’ordine, alla fine, ne hanno catturato uno.

Processato per direttissima e ......subito scarcerato perché incensurato.

Ma ci rendiamo conto????

Mi verrebbe da scrivere le peggio cose, ma sarebbero sprecate, come la fatica di quei carabinieri che, l’altra notte, ci hanno difesi.

Per che cosa????

Sinceramente sono molto avvilita e preoccupata.

La giustizia non è questa.

martedì 25 novembre 2014

Tosta tostatura

Non è che tutte le sere una abbia voglia di mettersi a spignattare o preparare manicaretti.

Capitano le volte in cui le parole d’ordine sono: zero sbattimento, poche pentole e piatti da lavare al minimo.

La tavola è apparecchia, i ragazzi stanno guardano un po’ di tv.

Aspettiamo che arrivi il papà.

Alle ore 20.10 arriva il maritino: “ Che lusso sta’ sera!! Pastina e toast!!! Tu a Vissani, Cracco e compagnia cucinante gli fai un baffo!!!”

I: “ Struzzo!
Non sai che razza di giornata mi è capitata!!
Svelto, vedi di spicciare a cambiarti perché rischi di non beccarti neanche quelli!!”
borbotta la cuoca mentre nel frattempo gira la manovella, infila il panino nella macchinetta che inizia a ticchettare.

A tempo quasi scaduto alza la molletta per vedere se il pane è abbastanza croccante, ma si accorge che è freddo.

La cuoca pasticciona controlla la presa, prova a farla ripartire ma niente, la tostatrice ha deciso di non funzionare.

Sacramentando si mette a cercare nell’armadio del corridoio l’elettrodomestico a due piastre tipo bistecchiera, come quella che all’autogril usano per scaldare i panini.

“ Sono anni che non lo usiamo, spiaccicherà tutto ma è un’emergenza. Meglio di niente....”

Infila la spina nella presa e PUF! saltano le valvole.

A tentoni raggiunge il quadro con il salvavita e ripristina la corrente tra le urla di tre mostriciattoli elettrizzati dall’imprevisto.

Ci riprova, ma ancora PUF!! corrente che ari-salta.

Pater: “ Ma cosa diavolo state combinando!! Uno torna dopo una giornata di lavoro e non può neanche lavarsi la faccia???”

I: “ Aspetta a cambiarti! Devi fare un salto dai miei a recuperare la machina per i toast, se ti va di mangiare.
Altrimenti, in freezer c’è sempre una bella busta di passato di verdura!!
Che faccio?? La infilo nel micro???”

P: “ Chiama tua mamma, dille che tra due minuti sono lì!”

Non è sempre detto che i piatti meno complicati siano anche di facile esecuzione....

In compenso ho trovato quello che regalerò a Pater per Natale: un bel tostapane!!

lunedì 24 novembre 2014

Risvegli

Sabato mattina la sveglia è più soft – benedetto sia il week end.

Senior, appena apre gli occhi, acchiappa un libro e ci si fionda dentro.

Medio e Junior iniziano subito a giocare: non c’è mica tempo da perdere!!

Pater, solitamente, è l’ultimo ad alzarsi.

Mentre sto aprendo le persiane, arriva casseruola – Junior e mi chiede: “ Ma papà è ancora a letto??”

Impe: “ Sì, perché?”

Occhio iniettato di sangue, bastarditudine a 1000

J: “Vendetta!”

Tutte le mattine, il più difficile da sbrandare, è proprio Junior.
Si infila sotto il piumone come una tartaruga e stanarlo è proprio un’impresa.

Pater ha iniziato ad adottare la tecnica delle cuscinate: gli sfila il guanciale da sotto la testa e inizia a riempirlo di piumose mazzate, fino a che il ghiretto non capitola e scende dal letto.

Cosa c’è di meglio di poter rendere la pariglia al genitore??

Si avvicina al letto, silenzioso come un gatto, toglie il cuscino da sotto l’orecchio del padre che, non aspettandosi nulla del genere, prima di capire cosa sta succedendo riceve una raffica di botte in testa.

Quando anche i fratelli realizzano che nella stanza di mamma e papà c’è di che divertirsi arrivano armati dei loro cuscini e via: la battaglia ha inizio!!!

Provate ad indovinare chi ha dovuto urlare per stoppare il divertimento?

Provate ad indovinare chi ha dovuto minacciare castighi inenarrabili ancora prima di preparare la colazione??

Provate ad indovinare chi si è anche preso la rimbrottata di un più che quarantenne che si lamentava per il brusco risveglio?

venerdì 21 novembre 2014

Bocca mia taci....

Pater: “ Impe, ho preso la tua macchina
Ti volevo dire che....”

Impe: “ Sì, immagino già cosa mi vorrai dire:
‘Non è possibile che l’ammiraglia di casa sia tratta peggio di una discarica.’
Te l’ho già detto il dieci lingue: i ragazzi fanno spesso merenda in macchina!”

P: “ Si, ma...”

I: “ ‘Ma’ cosa?!  anche se ci sono quattro cartacce e un po’ di briciole che problema vuoi che sia!!”

P: “ Veramente...”

I: “ Sì...sono un po’ più di quattro...e poi ci sono anche i bricchini di succo...
Però siamo sempre di corsa: prendi qua, porta là....pure stracarichi di zaini e borse!!
Non è un peccato mortale se, ogni tanto, non mi ricordo di buttare nella spazzatura il pattume !!
....veramente non mi ricordo praticamente mai....
Però è tutta roba che non puzza e non marcisce.
Non come quella volta che mi era scappata via una pera e l’hai trovata imbalsamata dopo non so quanto tempo, sotto il sedile del passeggero.
Qui si parla di biscottini, pizzette....vabbè c’è anche del cioccolato ogni tanto. Però adesso fa freddo e non si squaglia più...tranne se Medio se lo caccia nella tasca di pantaloni....”

P: “ Posso parlare?”

I: “ Si, scusa...”

P. “ Volevo solo dirti che ti ho fatto il pieno...”

I: “ Ah!.........
.........Grazie.......”

P: “ Prego.
 Adesso però vado, ho della spazzatura che mi aspetta!”

Imparare a tacere, no eh?!?!?!

giovedì 20 novembre 2014

Vi racconto...

Vi racconto di Marina.

La conobbi un martedì mattina di molti anni fa.

Parlava poco l’italiano, ma i suoi occhi raccontavano molto.

Arrivava dalla Colombia.

Era scappata da un marito violento e da una vita di stenti.

Aveva lasciato le figlie, già grandicelle, da una parente e lei aveva attraversato l’oceano in cerca di fortuna.

In Italia aveva trovato chi l’aveva aiutata con i documenti ma non con il lavoro, veniva a chiederlo al nostro sportello: badante, domestica, colf, baby-sitter...qualunque cosa pur di mandare soldi alle sue ragazze.

Proprio quel giorno una famiglia era venuta per chiedere un aiuto per la nonna, una signora anziana che non poteva più stare sola.

L’avevo accompagnata io a conoscersi: Marina era stata splendida, le figlie e la signora l’accolsero subito con calore.

Assieme alla nonna viveva anche un figlio, non sposato, che lavorava dalla mattina alla sera: sarebbe stata una presenza discreta e non invadente.

Il giorno seguente Marina si trasferì con le sue quattro cose nella sua nuova casa.

Di tanto in tanto ci veniva a trovare.

Raccontava che la nonna era una signora gentile  e la trattava come fosse una figlia.

Lei le faceva la piega ai capelli, le dipingeva le unghie, l’ accompagnava a messa, le preparava i suoi piatti preferiti...

Marina abitava con la signora da circa due anni quando venne a farci la solita visita.

Le chiesi: “ Come sta la tua nonna??”

Mi rispose: “ Non è più la mia nonna...”

“ Oddio, Marina, è morta!?!?
No!!!   
Dobbiamo trovarti un nuovo posto di lavoro....ti lasceranno sicuramente delle buone referenze: non sarà difficile!!”

“ No, Impe!!
Non hai capito: non è più la mia nonna, perché sta per diventare mia suocera!!”

In questi anni, in silenzio, era nato un affetto tra Marina e il figlio
“ Sai...mi ero accorta che lui, quando tornava, riempiva la vasca e si faceva sempre il bagno. Allora io, appena lo sentivo entrare in garage, iniziavo a preparargliela .
Una volta gli avevo detto che i miei fiori preferiti erano i tulipani, così lui, ogni tanto, me li faceva trovare in un vaso sul tavolo della cucina....è iniziato così....
Tra un mese ci sposiamo, voi siete tutti invitati!!”

Nel suo gran giorno Marina era raggiante; con un semplice tailleur blu e i suoi occhi sprizzavano gioia e felicità, anche perché vicino a lei c’erano le sue figlie.

La sua adesso era una famiglia e una vita veramente felice.

Continuò a fare la badante della suocera, con ancora più amore e impegno, dato che le condizioni della signora peggioravano poco a poco.

Quando morì Marina venne a dircelo, con gli occhi umidi di chi aveva perso una persona speciale.

Pochi mesi dopo la doccia fredda.

Un sabato sera Marina aveva iniziato a non sentirsi bene.

Lunedì mattina non c’era già più.

Le figlie ci vennero a trovare dopo il funerale con una busta.

Consegnarono alla nostra associazione di volontariato le donazioni di parenti e amici.

“ La nostra mamma avrebbe sicuramente voluto che questi soldi li aveste voi.
Ci ha sempre raccontato che siete state le uniche persone che l’hanno accolta  e aiutata in un momento di grande difficoltà.”

Ci siamo abbracciate.

Pianto.

Pianto.

Pianto. 

Ciao Marina, ci manchi....