giovedì 6 novembre 2014

L'ordine di domani

Il cesto blu, traboccante di biancheria stirata, viene appoggiato sul letto di Junior.

La mamma lo svuota e divide la biancheria in cinque gruppi: figlio grande, medio, piccolo, papà e suo.

Fa scivolare le ante scorrevoli color indaco e si compiace dell’orde nei tre armadi dei figli.

‘ Và che bel lavoro che ho fatto! Certo che il loro cambio stagione è sempre una faticaccia, ma sono proprio soddisfatta.’ Pensa tra sé mentre ripone tute, magliette, pantaloni, polo e felpe in bell’ordine.

Poi acchiappa le altre due pigne e cambia stanza.

Apre l’armadio del marito e anche li, tutto è diviso e ben  organizzato. In alto a destra i maglioni senza maniche, al centro quelli di cotone, a sinistra le felpe più sportive. Sotto, ciascuno sulla sua gruccia, i pantaloni e, a fianco, le camice.

‘ Se non ha tutti i vestiti sott’occhio, per cercarsi una cosa, è capace di svuotarlo tutto ‘sto armadio benedetto! Ben in ordine e ben organizzato faccio meno fatica anche io.’

 Riflette la premurosa mogliettina mentre mette al posto jeans e camice.   

Infine si sposta al suo armadio, lo apre e, ussignur sembra sia esploso un ordigno!!!

Perché, quando è il turno di sistemare i suoi di vestiti, ne ha belle che piene le palle.

Così va sempre a finire che – bum – lancia dentro quello che si trova tra le mani, così, alla carlona – si dice qui – e, per placare la sua coscienza, cerca di convincersi dicendo: ‘ per adesso li appoggio velocemente, tanto domani lo svuoto e sistemo tutto!!’

Peccato che quel ‘domani’, probabilmente arriverà non prima di dodici mesi...ad andar bene.

mercoledì 5 novembre 2014

Aprite le finestre

Probabilmente, ieri sera, i vicini si saranno chiesti come mai, alle 9.30 e con acqua e vento che ve lo raccomando, tutte le persiane e le finestre di casa nostra fossero aperte come in piena canicola estiva.

Era semplicemente per far uscire un filino di puzza causata da un padre scellerato che aveva deciso di cuocere le castagne sul camino di casa.
Non considerando però alcuni fattori:
-         la pentola ha il manico, il camino è ad angolo e veramente piccolo, quindi il vetro non si può più chiudere;
-         le castagne hanno bisogno di tanta brace calda e non legni infuocati;
-         a buttare in continuazione carta e cartone per fare brace, soffiando come un mantice, con il vetro sollevato e il tiraggio a manetta, si ha come effetto che la casa si riempie di una puzza acre e fastidiosissima e, per poter tornare a respirare, l’unica soluzione è arieggiare abbondantemente la casa;

Grazie Pater per il tuo impegno, ma la prossima volta le castagne le infilo in forno.

martedì 4 novembre 2014

Riflessioni - molto mie - sulla scuola & c.

Come è ben risaputo, il comparto istruzione è soggetto a continui e innumerevoli tagli.

A noi genitori viene chiesto di ‘collaborare’ ad esempio, portando sapone per le mani, rotoloni di carta, risme...per la classe.

La scuola chiede di pagarsi una assicurazione integrativa e, intanto che si è in ballo, arrotondare il versamento con una donazione all’istituto.

Inoltre, ogni membro della classe partecipa con una quota, ad un fondo cassa della sezione, per acquisto di materiali che possono servire alle insegnanti.

Da noi, un gruppo di genitori moooolto volenterosi ha poi ben pensato di istituire un ‘comitato’, che organizza e gestisce attività varie, sempre con l’intento di reperire fondi per le magre casse scolastiche.

Vendita di biscotti durante i colloqui; mercatino di natale con lavoretti prodotti dagli scolari; banchetti di vendita di giocattoli usati....

Analizziamo

1° caso: vendita biscotti
Chiedono alle mamme di preparare dolcetti, insacchettarli, scrivere gli ingredienti e portarli per essere venduti.....ad altre mamme che a loro volta avranno fatto biscotti, insacchettati e venduti....

2° caso: lavoretti
Con il fondo cassa scolastico, pagato dai genitori, si compra il materiale con cui i bambini faranno lavoretti...che i genitori si compreranno.

3° caso: vendita giocattoli usati
Ogni bambino mette in vendita i propri giocattoli in buono stato che non usa più.
Ma che fai? Vuoi non comprare qualcosina??
Dato che hai portato lì un bel po’ di roba, adesso in casa c’è anche più spazio!!
E alè: io porto il mio gioco e compro il tuo, tu porti il tuo e compri il mio.

Io trasecolo davanti a tutto ciò e stronzissimamente mi chiedo:

non è che facciamo che mi chiedete 50€ e non mi rompete le palle????

PS: la prossima settimana ci hanno proposto di andare ad una vendita di materassi, in coppia, alle 20.30 e senza bambini.....preferisco non commentare.

lunedì 3 novembre 2014

E' stata la volta buona

E alla fine ce la fecero a scapparsene in montagna.

Partiti alle 18.50 di venerdì sera, si sono beccati una bella oretta di coda sulla MI-TO, oramai ribattezzata ‘la Salerno ReggioCalabria de noialtri’ ( in 12 anni l’hanno montata e rismontata non so le volte; con l’Expo alle porte, poi, stanno dando veramente il massimo!! )

Al loro risveglio hanno trovato questo:





Hanno cercato di godersi il più possibile ogni attimo all’aria aperta, raccogliendo noci e castagne ( incidentino di Senior che è scivolato su di un masso nascosto dalle foglie ed è atterrato a mano aperta su uno splendido riccio: urgono consigli su come eliminare la ventina di spine rimaste conficcate nel palmo ).

Hanno passeggiando schivando, non sempre, ‘torte’ di mucca.

Hanno giocato a volano in cortile, lanciandone giusto uno nel canale di casa; obbligando Pater e nonno T a ingegnarsi per cercare di recuperarlo. Si è potuto così appurare che la sindrome di Mc Gyver non ha età e latitudine   

Si sono ribeccati un’altra bella coda domenica al ritorno – aridaje alla Salerno ReggioCalabria de noialtri – e, prima di cena, le valige, erano già disfate e sistemate.

Adoro l’autunno.
Come potrebbe non essere, con questi colori!!

venerdì 31 ottobre 2014

Ci riproviamo....

Zitti zitti, cacchi cacchi

Abbiamo preparato due valigette: giusto un paio di tute a testa e le giacche a vento.

Lassù i ricci e i malli ci aspettano per regalarci i loro preziosi frutti.

Avremo di che riempirci gli occhi con il gialli abbaglianti, i rossi infuocati e i marroni cupi.

Le frasche secche risuoneranno sotto la suola degli scarponcini; mentre nasi arrossati di bimbi felici si infileranno nei boschi umidi.

Adoro la montagna in autunno.

Speriamo che prima di questa sera malattie varie, epidemie di ogni sorta, sfighe malefiche, sventure e stregonerie non si abbattano sui membri della famiglia....dopo tutto oggi è Halloween.

Dello scherzetto farei volentieri a meno, grazie!

giovedì 30 ottobre 2014

L'epica a cena

L’altra sera a cena, aspettando l’inizio de tg, stavamo guardando il gioco finale del programma sul 5.

Il concorrente sbaglia la risposta ed esclama ‘ porca Troia’.

Il presentatore sdrammatizza.

Il figlio grande ride.

Senior: “ Ma perché quel tipo ha detto porca Troia???
Io la sto studiando adesso, Troia, in epica.
Ma cosa vuol dire ‘porca Troia’?!
E’ come se dicesse: maiale Troia....o scrofa Troia...

Impe: “ Basta, Senior...”

S: “ ...o suino Troia...

I: “Ho detto basta.”

I fratelli, sghignazzando, sputazzando chicchi di riso per tutta la tovaglia.

S: “ ....o porcello Troia...”

I: “ Senior!! Smettila!!”

S: “ Mamma, non capisco perché ti scaldi tanto!!”

Ecco...non capisce....

Mi chiedo che fine hanno fatto quelle cattive compagnie che ti insegnavano le peggio parole, le scurrilità più imbarazzanti o quelle oscenità che solo a pensarle ti vergognavi.

Che devo fare??

Mettermi a spiegargli pure le parolacce???

Magari a lui ...ma al fratello di sei anni????

mercoledì 29 ottobre 2014

Strimpellatore

La prima volta l’aveva buttata lì così....

Una seconda e una terza volta l’aveva detto sempre più convinto.

Dalla quarta in poi aveva preso la forma di un vero e proprio tormentone.

‘ Voglio imparare a suonare la chitarra!!!!’

Com’è possibile lasciare inascoltata un’ aspirazione musicale?

Da  genitori un filo navigati, abbiamo però imparato a non assecondare alla prima richiesta le ‘voglie’ dei figli.
Preferiamo lasciare passare un po’ di tempo per verificare se  la domanda è estemporanea, figlia di una moda passeggera, oppure è una vera esigenza.

In questo caso, Medio, non ha mollato.

Così, mamma, ha recuperato a casa dei nonni la chitarra, che lei ha cercato di strimpellare per un paio di anni, e contattato chi potrà insegnare al figlio i primi rudimenti.

La prima impressione è stata molto positiva; l’insegnante ha voluto fare due chiacchiere con il suonatore e gli ha guardato le mani, per vedere se non fossero troppo piccole ( non c’è problema: sono due badili! ).
Verrà lui a casa nostra; le prime lezioni saranno semplicemente un avvicinamento allo strumento – no solfeggio, no lettura della musica...- in modo didatticamente divertente; il corso potrà essere sospeso in qualunque momento, se ci si accorge che per il bambino la chitarra diventa una tortura e non un piacere.

‘ La musica deve essere gioia’ ha concluso il maestro.

Il ragazzo è contento ed emozionato.

E dopo il piffero...ops! flauto dolce, la banda di casa si amplia.

Manca Junior..... alla batteria?!?!