L’altra sera a cena, aspettando l’inizio de tg, stavamo guardando il gioco finale del programma sul 5.
Il concorrente sbaglia la risposta ed esclama ‘ porca Troia’.
Il presentatore sdrammatizza.
Il figlio grande ride.
Senior: “ Ma perché quel tipo ha detto porca Troia???
Io la sto studiando adesso, Troia, in epica.
Ma cosa vuol dire ‘porca Troia’?!
E’ come se dicesse: maiale Troia....o scrofa Troia...
Impe: “ Basta, Senior...”
S: “ ...o suino Troia...
I: “Ho detto basta.”
I fratelli, sghignazzando, sputazzando chicchi di riso per tutta la tovaglia.
S: “ ....o porcello Troia...”
I: “ Senior!! Smettila!!”
S: “ Mamma, non capisco perché ti scaldi tanto!!”
Ecco...non capisce....
Mi chiedo che fine hanno fatto quelle cattive compagnie che ti insegnavano le peggio parole, le scurrilità più imbarazzanti o quelle oscenità che solo a pensarle ti vergognavi.
Che devo fare??
Mettermi a spiegargli pure le parolacce???
Magari a lui ...ma al fratello di sei anni????
Ah le care vecchie cattive compagnie!! ;-) Io sono la prima a dirle e quindi poi le spiego: "vocabolo volgare per indicare una persona...."
RispondiEliminaE' che, per spiegare bene l'altro significato della epica città, si innesca un ginepraio di ulteriori chiarimenti....e io mi stavo gustando un bel risottino alla fontina!!!
EliminaStranissimo! In genere le parolacce sono all'ordine del giorno tra i preadolescenti, almeno a scuola!!! Sei fortunata!
RispondiEliminaMaira
Diciamocela tutta: lui è proprio una pata!!
EliminaIl mio duenne ieri ha detto "cazzate" dopo averlo sentito da me ovviamente...e ora tu ti lamenti che il tuo quasi dodicenne non sa le parolacce???
RispondiEliminaLe parolacce 'classiche' le conosce....è il doppio senso di alcuni termini che manca!!
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