martedì 28 ottobre 2014

...grande...

Il cambiamento c’è stato...eccome!!

La mattina esce da casa mentre i fratelli, ancora in pigiama, inzuppano cereali e biscotti nel latte: ore 7.43.

Infila lo zaino nel cestino della sua ‘Cinzia’ – dovete sapete che per andare alle scuole medie serve una bici tipo Graziella o simili. Ogni alto tipo di bici è bandito – ed esce a rotta di collo per non essere l’ultimo del puntello di amici, ore 7.45 ( ogni tanto cade, ma vabbè....fino a che non si fa niente...)

Quando ha l’orario a tempo pieno rientra alle 16.

Nei due giorni in cui finisce alle 14 fa tappa da nonna Dele, mangia con l’imbuto e, prima delle 14.30, è già a casa.

Due ore lo separano dall’arrivo dei fratelli, periodo ideale per svolgere compiti e studiare lezioni in completa pace e silenzio.

E’ tempo anche per una nuova socialità: telefona e riceve telefonate dai compagni per confrontarsi sugli esercizi, su quando ci sarà l’interrogazione, su quali libri portare....

Mamma osserva a debita distanza questa botta d’indipendenza.

A volte entra nello studio, spodestato al padre,  e lo vede seduto sulla grossa poltrona nera.

Testa china su di un libro; si avvicina e gli scompiglia i capelli, che si rifiuta di andare a tagliare.

Lui alza lo sguardo, le sorride metallico: ‘ Hai bisogno, mà?’

‘ Io no, e tu?’

‘ Per adesso no, grazie’   riabbassa lo sguardo ‘.....però se dovessi avere  bisogno....’

‘ Io ci sono, tesoro, basta che mi chiami.’

Risponde lei, ricordandosi delle volte che, su quella sedia, lui ci si sedeva solo per giocare a girare come una trottola. 

7 commenti:

  1. Dolce studioso!
    Non so se sarò mai pronta a quell'autonomia che racconti eppure so che arriva per tutti... Mi illudo a più non posso intanto! :)))

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    1. Anche io mi illudo che tanto interesse per lo studio duri...almeno fino alla fine dell'università!!

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  2. Chiedo scusa, è pura curiosità, ma vorrei sapere perché siano obbligati ad andare a scuola con la Graziella. Sono una lettrice silente, ma non ho saputo trattenermi :-).
    Ciao
    Chiara

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    1. Ciao Chiara, niente scuse: è un picere averti qui!
      La Graziell, Cinzia o Rosella.... non è un obbligo, è più che altro una moda.
      Di solito è la bici vecchia di qualche nonna o zia, che viene resturata e personalizzata da ogni ragazzo. E' comoda perchè dietro si può mettere il cestino dove infilare lo zaino.
      Adesso sono divenate una vera e propria rarità!!
      Ti aspetto ancora, Impe

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    2. Ohhh... io ho la Graziella nella casa in campagna ed è comodissima (anche se ha un colore orrendo!) ma non avevo intuito che i ragazzi la preferiscono, bella cosa! ;))

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  3. Vederli crescere e rendersi conto che non sono piu' bambini fa uno strano effetto, un misto di orgoglio e tristezza, di felicita' e nostalgia, un misto che solo noi mamme possiamo capire.

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