mercoledì 19 ottobre 2016

Programmate

Mentre leggeva il wapp arrivatole dalla chat del gruppo classe del figlio grande, si guardava attorno per cercare le telecamere.

Perché non poteva crederci che il messaggio fosse serio!

‘E’ uno scherzo!!’ si diceva tra sé e sé

In soldoni: la rappresentante di classe chiede un parere.  
Alcuni genitori hanno segnalato che la programmazione delle interrogazioni delle materie principali ( storia, geografia, grammatica, scienze, antologia, matematica, geometria...) fa sì che i ragazzi si trovino a studiare solamente a ridosso dell’ interrogazione e non volta per volta.
Indi per cui preferirebbero che i professori non utilizzassero più questo metodo.

Ma bene!!!

Facciamolo!!!

Prepariamo i bigliettini con i cognomi??

Oppure facciamo la somma del numero della pagina di destra??

Meglio: scorriamo l’indice dall’alto al basso del registro, con gli occhi chiusi e quando uno dice stop ci si ferma sul nome del prescelto!!! 

Ma sì!!

Così, magari, lo stesso giorno si devono preparare per 2/3/4 materie, dato che a scuola ci stanno solo dalle 8 della mattina alle 16 del pomeriggio!!!!

Ma siamo seri?????

I ragazzi, avendo una scadenza, vengono responsabilizzati!!

Non possono permettersi di farsi trovare impreparati e diminuiscono le insufficienze!!

Se uno si lascia la secchiata il giorno prima sono fatti suoi e della sua svogliatezza!!

Tu genitore, che proponi una scelta del genere, vuoi il bene di tuo figlio o vuoi incasinargli la vita?

Neanche a dirlo, le risposte al quesito sono state pepate e tutte e senso unico.

Da cazzara, qual è lei, se ne è ben vista nel gettarsi nella mischia!

Ha preferito cercare la rappresentante e parlarle a quattr’occhi.

“ Ciao, in merito alla polemica sulle interrogazioni la definirei un’immane stronzata!
Da qui si deduce come la penso....”

Breve, sintetica, essenziale.

E comunque i genitori che hanno proposto il cambiamento non si sono palesati......

Perplessa, molto perplessa.


16 commenti:

  1. sai che sono combattuta sull'argomento?
    da una parte mi dico: lo scopo è che imparino, e se imparano per una interrogazione programmata, comunque imparano e quindi lo scopo è raggiunto
    dall'altra mi dico: si beh, troppo facile, saperlo prima. devi essere pronto sempre, non solo quando sai che ti interroga e per il resto sbattertene altamente i sacrosantissimi.

    perciò la mia illuminata opinione è: boh?

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    1. E' come per le verifiche scritte, uno lo sa con anticipo.
      Poi se non si ha voglia di studiare, che si sappia oppure no, i libri non vengono aperti!!

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  2. Ti dico solo che nella chat della terza elementare (TERZA ELEMENTARE) le mamme si lamentano che i figli hanno troppo poco da studiare e dopo essere usciti da scuola alle 4 gli fanno fare i compiti della maestra e in piu' degli altri compiti aggiuntivi.... cioe' COMPITI AGGIUNTIVI!

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    1. Ma sì!! Facciamoli schiattare già in terza stì poveri figli!!
      Avranno da studiare solo altri 10 anni!!!

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  3. Da un lato l' interrogazione programmata ha un senso... dall' altro pero' incentiva il fancazzismo.

    Un metodo di studio efficace che consente agli alunni di "imparare" deve passare attraverso uno studio piu'o meno costante... altrimenti diventa nozionismo di quarta categoria. Non basta mica superare l' interrogazione indenni facendo (come dici tu la secchiata) si tratta anche di acquisire un metodo e avere una "visione di insieme".

    Magari per alcune materie un po' piu tecniche si puo' pensare di fare un calendario di interrogazioni ... ma non per tutte. E poi anche per quelle in cui il docente si rende disponibile a calendarizzare occorre che i ragazzi siano consapevoli del fatto che almeno in linea di principio devono studiare ogni volta e mantenere un ritmo piu o meno costante.. non fregarsene bellamente e poi fare la levataccia il giorno prima delle interrogazioni .. altrimenti dopo 24 h ti ritrovi nella stessa condizione di ignoranza in cui eri prima della interrogazione. Le idee ed i concetti vanno lasciati depositare gradualmente, pensati, digeriti.. compresi.

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    1. Hai ragione Vedetta, ma a tredici anni lo studio non è un piacere ma un obbligo.
      Quindi si sceglie il male minore per loro....e anche per noi genitori e per i nostri nervi!!

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    2. sono d'accordo con Vedetta.
      Incredibile!! :-D

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    3. Puffola oramai io e te dopo tanti anni di frequentazione blogghistica siamo praticamente "sincronizzati".

      Tu ti sei "vedettizzata" alquanto .. ( o forse lo sei sempre stata ) ed io mi sono "ammorbidito" puffolescamente.

      ;-)

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    4. Troppo dolci.....
      Vogliamo festeggiare questa 'unione' con una fetta di crostata???

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  4. Magari avessero fatto le interrogazioni programmate da me!!! E invece al liceo mi dovevo pippare anche 6 materie, avendo 6 ore al giorno di lezione!
    Io penso che le interrogazioni programmate comunque siano una lama a doppio taglio, hanno senso all'università quando uno ci va perché (di solito) vuole studiare e lo fa con costanza, ma a 13 anni? Credo che responsabilizzino chi vuole farsi responsabilizzare, per gli altri è solo pacchia per la maggior parte del tempo e super incasinamento due giorni prima.
    E comunque le verifiche scritte in teoria sono programmate una settimana prima, non credo di più, quindi anche lì in teoria il grosso del lavoro avresti dovuto farlo nel tempo antecedente la scoperta della verifica no?

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    1. Hai detto bene: in teoria.
      Poi la pratica dello studio è tutta un'altra solfa, purtroppo....

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  5. La prof che ricordo con più affetto dal liceo era quella di latino e italiano, che faceva continuamente verifiche a sorpresa e ci toccava stare sempre in campana. Ma per programmazione intendi proprio un calendario o il semplice "la prissima volta interrogo tizio e caio"?

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    1. Io quella di filosofia: non mollava un colpo.
      Appena entrava ne beccava un paio e si sapeva già come sarebbe andata l'interrogazione dal tailleur che indossava. Se si metteva quello rosso fuoco erano cazzi...
      I prof designano i prescelti da una settimana all'altra, chiedono sempre se ci sono volontari altrimenti scelgono loro. Facendo così evitano di avere due interrogazioni lo stesso giorno.

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  6. Io sono al di là della barricata... quindi non posso commentare. Però proprio come docente sono molto incuriosita dalla visione dei "genitori e basta".
    E credo che essere figli di insegnanti su questa cosa non sia un vantaggio... per loro intendo!

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    1. Invece proprio tu dovresti commentare!!! Sono curiosa di sapere cosa ne pensi...
      Eh bè...poveri i tuoi figli! :D

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    2. Mamma Ova il tuo commento da prof mi interessa moltissimo.
      Ti dirò che nel dibattito sul gruppo la più infervorata è stata una mamma-prof che si lamentava delle - parole sue - 'inutili ingerenze dei genitori nel percorso didattico dei figli'. Frase che io condivido in pieno!
      Per la serie: ad ognuno il suo lavoro!

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