mercoledì 11 marzo 2015

Metti la cera, togli la cera

Lei è nera.

Grande.

Portelloni posteriori scorrevoli.

E sporca, molto molto sporca.

Sia fuori che dentro.

Perchè una macchina non ha bisogno di coccole: di benzina, quello sì!

Olio, una bella batteria carica, freni funzionanti e poi bona!

Almeno, così la penso io.

La uso quotidianamente per scorrazzare il trio: è un’appendice di me e della casa.

Pater però non è della stessa idea.

Si spazientisce ogni volta che ci sale.

Cosa vuoi che siano una decina di sacchetti di merendine, qualche bricchino vuoto di succo sotto i sedili, zaini, giochi, legnetti, cartine, sassi, e un chilo buono di briciole?!?!?

Allora la prende e la porta all’autolavaggio dove, con la lancia, la lava e con i potenti aspiratori, pulisce gli interni.

Sabato lo ha fatto, ma il risultato è stato deludente: sembrava a pois, tutta macchiata....

Allora a casa ha coinvolto i figli nel perfezionamento della pulizia.

Lo scopo era togliere le macchioline dei vetri scuri; mamma ha fornito stracci, detersivi e ha lasciato piena autonomia ai suoi uomini.

Pater supervisionava, mentre trafficava in altri lavori, forse non prestando la giusta attenzione......

I ragazzi si sono lasciati trasportare: hanno fatto passare tutta la carrozzeria con.......lo sgrassatore.

Per cui, se vedete passare una macchina con la carrozzeria nera effetto ‘ metti la cera, togli la cera ’ sono io.

Però cammina....e a me basta questo.

Sarà d’accordo anche il maestro Miyagi???

martedì 10 marzo 2015

La normalità del caos

La nottata è stata dura.

Ma dura dura dura....

Lei da la colpa a quell’intossicazione alimentare di quasi vent’anni fa che, ogni tanto, la torna a trovare.

Resta il fatto che un mal di stomaco così era parecchio tempo che non se lo ricordava.

Poi, di notte, sembra tutto più brutto e doloroso.

L’alba la trova sveglia, in preda ai crampi e con un nuovo fastidioso amico: il cagotto!

Il marito ha un appuntamento di lavoro, improrogabile, molto presto; così i figli sono tutti suoi: ottimo!

Calcola brevemente il tempo di autonomia dal bagno: meno di 10 minuti.

Malissimo!!!

Impensabile poterli accompagnare a scuola.

Inizia un lavoro di telefonate di coordinamento: nonna Dele tu puoi accompagnare gli scolari? Poi nel pome porti Senior dal dentista?
Tu nonna Rose puoi recuperarli alle 16.30 e portarmeli a casa?
Benedetti siano i nonni!!

Il divano l’accoglie per tutta la giornata.

La tv è il sottofondo tra un pisolino  e l’altro.

Le sembra passato solo un attimo e la casa torna a riempirsi di nuovo.

Fortunatamente l’emergenza è rientrata e la mamma è in grado di domare la sua squadra ribelle.

Come se avesse normalmente dormito e mangiato si rituffa tra lezioni da provare, quaderni da firmare, lezione di chitarra, cene, merende, docce....            

Tutto ritorna alla normalità del caos.

venerdì 6 marzo 2015

Ribellione tricotica

Il ragazzo sale sul sedile posteriore dell’auto con la sua smisurata cartella e la chitarra.

I due si sorridono e dopo le prime frasi d’obbligo lei chiede:

“ Hai deciso cosa fare?

La foto-tessera devi portarla entro domani.

Hai un ciuffo che manco quello di Andrè quando doveva nascondere a Lady Oscar che non ci vedeva più, gli copriva così gli occhi....”

“ Chiiii?!?!?
Cosa?!?!”

“ Insomma: devi tagliarti i capelli

Scegli: posso darti un’arrangiata adesso io, ma sabato fili dal parrucchiere con il babbo.
Oppure ci fermiamo subito....”

“ Dal parrucchiera con papà non ci vado manco morto.
Se fosse per lui dovrei avere la testa lucida come una palla da bowling!”

Risponde il figlio di quell’uomo che quando si sposò aveva i capelli più lunghi della sposa.

“ Andiamoci subito mamma, così gli dico io quanto accorciarmeli.
Ti avviso: pochissimo!”

 Ad intuito, questa ribellione tricotica,  può senza dubbio definirsi pre-adolescenza incipiente.

giovedì 5 marzo 2015

Distruzione d'istruzione

Medio: “ Oggi la maestra ci ha interrogato sui verbi in are ere e ire.
Ognuno poteva scegliere un verbo e poi glielo doveva dire: presente, imperfetto, passato remoto....
Vuoi sapere quali ho scelto io?”

Impe: “ Ho quasi paura a chiedertelo....”

M: “ Are: sparare
Ere: distruggere
Ire: demolire.”

Junior: “ Ahahahahahaha!!!
Bellissimi!!!”

I: “ Chissà che faccia ha fatto la maestra bionda!”

M: “ Ha sorriso e mi ha detto ‘ sì, sono i tuoi verbi!’”

Senior: “ Anche il verbo colpire sarebbe stato adatto a te: egli colpiscerà!”

I: “ Colpiscerà?!?!?!
Si dice colpirà, non colpiscerà!!!!”

M: “ No mamma è giusto!
Lui è già passa alla lezione di storia: colpisce Ra.
Cioè dà una mazzata in testa a Ra, la divinità egizia!”

Questa è una associazione a distruzione d’istruzione

mercoledì 4 marzo 2015

La coetanea

Arriva un wapp dalla sorella.

Zia Mò: “ Ma sai chi è tua coetanea e compie anche lei 40 anni quest’anno??”

Impe: “ ????”

Foto di lei, la bionda dagli occhi giganti e dalla sfiga atomica: Candy Candy.

I: “ Li porto meglio io!!!!”

ZM: “ Pure lei si tinge, di sicuro!!!!”

I: “ Ma poi, in quarant’anni, l’avrà trovato uno straccio di fidanzato???”

Buahahahaha!!!!

E’ bello iniziare la giornata con una risata!!!

martedì 3 marzo 2015

Conferme di imperfezione

Apre il portafoglio, lo scomparto con tutte le tessere, e vede lo spazio vuoto.

Brivido lungo la schiena, gocciolina di sudore immediata sulla tempia e breve attimo di panico.

Dove diavolo è?

Fa scorrere la cerniera, dove ritira i contanti, e si mette a rovistare tra gli scontrini : ‘ Sarà qui!!’ pensa, cercando di autoconvincersi.

Niente.

Allora ribalta sul tavolo tutto il contenuto della borsa, fruga nelle tasche dei suoi giubbotti....niente....

Perché quanto una si accorge che lui, il tuo Bancomat, non si trova nel suo spazietto nel portafoglio un po’ si caga addosso.....

 Allora inizia a pensare all’ultima volta che lo ha usato......sabato pomeriggio....sì....ho pagato la spesa al super....la cassiera mi ha consegnato un metro e mezzo di scontrino, ma non lui....ecco: l’avrò lasciato lì!

Rotola lo scontrino chilometrico.

Per fortuna c’è il numero di telefono, lo compone subito.

“ Buongiorno, con molta probabilità ho dimenticato da voi la tessera bancomat. Banca Paperoni. Non è intestata ma dietro c’è la mia firma: Impe!
Se vuole le dico anche l’ora in cui l’ho dimenticata e pure quanto ho speso.
La prego, mi dica che ce l’avete voi!!”

“ Mi ripete il cognome?”

“ Impe, Imperfezione a manetta....”

“ Banca?”

“ Paperoni, Paperon de Paperoni!
Bancomat azzurro, piuttosto consumato...”

“ Aspetti che controllo........
............................................
Sì, è qui.”

Mai più....giuro....

Gli attacco una cordicella come fanno con le penne in posta.

Ditemi che è successo anche a voi......

lunedì 2 marzo 2015

Faccia da Ciop

Lo guardo e penso: ‘ Ma chi diavolo mi ricorda!?’

Perché assomiglia a qualcuno, ma proprio non mi ricordo chi....

Eppure ce l’ho qui....in punta di memoria...ma non riesco a focalizzare il viso...

Dai!!!

Una faccia così non può passare inosservata.

E poi lui: il sorriso!

Così...così...sguarnito.

Così vuoto.

Così...così...sdentato!!

Ecco!!!

Ci sono!!!

 Junior è uguale, preciso sputato a ....Ciop!


E oggi, con la febbre, ha pure il naso a pagliaccio!