“ Quando lo abbiamo sentito ci si è fermato il cuore.
Le abbiamo mandato immediatamente un messaggio.
Ci ha risposto subito ‘ questa sera non sono uscita’ e abbiamo ricominciato a respirare.
La scorsa settimana anche lei era proprio lì, a sentire un concerto; ma ti rendi conto??
Quanto era successo lo scorso gennaio ci aveva già fatto impensierire, ma lì tutto era mirato, l’obbiettivo era sicuro.
Invece venerdì???
Lei poteva esserci, tra quei ragazzi, tra la gente seduta a cenare, per strada.....
Come possiamo continuare a pensarla lì, da sola??
Lo sappiamo, è la sua vita.....ma.....
Per un po’ staremo malissimo.
Poco alla volta questa paura passerà, perché ci si abitua a tutto.
Anche sapere che tua figlia vive in una città in cui, una sera d’autunno, qualcuno si mette a sparare o a farsi esplodere in mezzo alla gente che vuole semplicemente vivere.”
Questo è quanto ci ha raccontato, con le lacrime agli occhi, un’amica di famiglia, la cui figlia venticinquenne vive e lavora a Parigi.
Lacrime e sgomento.
Stop.
Ho ammirato la grande dignità e buonsenso dei genitori della ragazza morta.
RispondiEliminaEsempio di rara intelligenza. La loro compostezza ha colpito tutti.
EliminaMamma mia!!!!!
RispondiEliminaMeno male che sta bene!!
Solo un genitore può immaginare cosa può aver provato una madre......il mio pensiero è corso subito a lei!
EliminaAnche io ho amici che vivono a Parigi, alcuni dei quali di fianco al locale Bataclan. Ho anche la mia piu' cara amica che viveva li e che da poco e' tornata in Italia. Mi ha raccontato i racconti dei nostri amici, sconvolti dagli spari e dalla vista di tutti i cadaveri che hanno dovuto affrontare coi loro occhi.
RispondiEliminaNon ci sono parole. Davvero non ce ne sono.
Saranno immagini che il cervello farà fatica a cancellare.
EliminaNessuna parola, nessuna......