giovedì 21 novembre 2019

La filosofia dell'accomodante

Quando era più giovane, molto più giovane, estremamente giovane, riteneva che essere accomodante fosse un difetto.

Uno trai i peggiori difetti.

Lei non doveva 'accomodare'.

Doveva rompere.

Ribellarsi.

Sovvertire.

"Voi non mi potete dire quello che io devo fare!"

Paladina del libero arbitrio e dell'intollerabilità.

Poi, c'era stata quella lezione all'università che le aveva ribaltato il punto di vista.

Accomodante non significa solo docile e remissiva.

Accomodante è colui, o colei, che sa adattarsi ad ogni situazione.

Che riesce ad inserirsi in modo fluido.

Che può scalfire dall'interno.

E le si è aperto un mondo.
 
Si è scardinato un guscio duro e rugoso, per lasciar spazio ad un gel avvolgente.
 
E' passata da un 'No' secco, sbattuto a brutto muso e un 'Vediamo quello che si può fare'.
 
Con l'andare del tempo questa filosofia ha dato i suoi frutti.
 
Certo, i 'vaffa' sono sempre a punta di lingua.
 
Il suo agire di pancia spesso fa a cazzotti con la filosofia dell'accomodante.
 
Oggi, ad esempio, ha dovuto riscrivere tre volte una mail di lavoro.
 
Se la stesura di pancia era un: " Ma tu pensi che io faccia i miracoli?
Sai dove te la puoi mettere la tua merce ?
Sì, proprio lì!
E lasciacela!!!"
 
La seconda un: " Dato che un criceto letargico sarebbe più sveglio di te, che non capisci neanche da che parte hai il cu...ore, arrangiati!""
 
La definitiva è stata: " Non ho alcun dubbio che tu sappia cosa sia meglio fare. Fammi sapere come posso esserti d'aiuto!"
 
Diteglielo a quello ragazzina che combatteva contro i mulini a vento.
 
La filosofia dell'accomodante non fa venire mal di stomaco, previene le delusioni inutili e le incazzature feroci.
 
Accomodiamoci e scardiniamo lentamente.

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