Vi racconto di Marina.
La conobbi un martedì mattina di molti anni fa.
Parlava poco l’italiano, ma i suoi occhi raccontavano molto.
Arrivava dalla Colombia.
Era scappata da un marito violento e da una vita di stenti.
Aveva lasciato le figlie, già grandicelle, da una parente e lei aveva attraversato l’oceano in cerca di fortuna.
In Italia aveva trovato chi l’aveva aiutata con i documenti ma non con il lavoro, veniva a chiederlo al nostro sportello: badante, domestica, colf, baby-sitter...qualunque cosa pur di mandare soldi alle sue ragazze.
Proprio quel giorno una famiglia era venuta per chiedere un aiuto per la nonna, una signora anziana che non poteva più stare sola.
L’avevo accompagnata io a conoscersi: Marina era stata splendida, le figlie e la signora l’accolsero subito con calore.
Assieme alla nonna viveva anche un figlio, non sposato, che lavorava dalla mattina alla sera: sarebbe stata una presenza discreta e non invadente.
Il giorno seguente Marina si trasferì con le sue quattro cose nella sua nuova casa.
Di tanto in tanto ci veniva a trovare.
Raccontava che la nonna era una signora gentile e la trattava come fosse una figlia.
Lei le faceva la piega ai capelli, le dipingeva le unghie, l’ accompagnava a messa, le preparava i suoi piatti preferiti...
Marina abitava con la signora da circa due anni quando venne a farci la solita visita.
Le chiesi: “ Come sta la tua nonna??”
Mi rispose: “ Non è più la mia nonna...”
“ Oddio, Marina, è morta!?!?
No!!!
Dobbiamo trovarti un nuovo posto di lavoro....ti lasceranno sicuramente delle buone referenze: non sarà difficile!!”
“ No, Impe!!
Non hai capito: non è più la mia nonna, perché sta per diventare mia suocera!!”
In questi anni, in silenzio, era nato un affetto tra Marina e il figlio
“ Sai...mi ero accorta che lui, quando tornava, riempiva la vasca e si faceva sempre il bagno. Allora io, appena lo sentivo entrare in garage, iniziavo a preparargliela .
Una volta gli avevo detto che i miei fiori preferiti erano i tulipani, così lui, ogni tanto, me li faceva trovare in un vaso sul tavolo della cucina....è iniziato così....
Tra un mese ci sposiamo, voi siete tutti invitati!!”
Nel suo gran giorno Marina era raggiante; con un semplice tailleur blu e i suoi occhi sprizzavano gioia e felicità, anche perché vicino a lei c’erano le sue figlie.
La sua adesso era una famiglia e una vita veramente felice.
Continuò a fare la badante della suocera, con ancora più amore e impegno, dato che le condizioni della signora peggioravano poco a poco.
Quando morì Marina venne a dircelo, con gli occhi umidi di chi aveva perso una persona speciale.
Pochi mesi dopo la doccia fredda.
Un sabato sera Marina aveva iniziato a non sentirsi bene.
Lunedì mattina non c’era già più.
Le figlie ci vennero a trovare dopo il funerale con una busta.
Consegnarono alla nostra associazione di volontariato le donazioni di parenti e amici.
“ La nostra mamma avrebbe sicuramente voluto che questi soldi li aveste voi.
Ci ha sempre raccontato che siete state le uniche persone che l’hanno accolta e aiutata in un momento di grande difficoltà.”
Ci siamo abbracciate.
Pianto.
Pianto.
Pianto.
Ciao Marina, ci manchi....
Mio Dio che storia triste e allo stesso tempo di grande speranza...
RispondiEliminaSperanza perché dimostra che tutti nella vita possiamo ripartire da zero...
Questa grande disgrazia purtroppo fa parte della vita, chiedersi il perché e cercare un motivo è praticamente inutile. Sono vicina a voi, alle sue figlie e a suo marito.
Maira
Un abbraccio stretto, stretto.
RispondiEliminaNoooooooooooo..........essiamai che una storia del genere non possa finire bene per una volta!!!!!! :(((
RispondiEliminaMa nooo :-(
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