venerdì 20 marzo 2015

Il puzzle del tempo

Solitamente una persona acquista maggiore consapevolezza di una cosa, quando le viene tolta.

La privazione amplifica il bisogno della stessa.

‘Proprio adesso che non l’ho più, mi serve assolutamente.’

Nei bambini questo ragionamento è esasperato.

Avete mai provato a buttar via un loro gioco, magari rotto e inutilizzato da tempo?

Quando se ne rendono conto, qualunque cosa tu gli proponga, non è minimamente paragonabile al mal tolto.

Il discorso vale anche per gli adulti.

E non si limita ai semplici oggetti.

Parliamo del tempo.

Tempo, non quello meteorologico, ma la possibilità di decidere quando fare o non fare una cosa.

Ecco: questa cosa non mi appartiene più!

Ormai da un po’ di anni.....

Il mio tempo lo potrei paragonare ad un puzzle, in cui la maggior parte delle tessere sono ad appannaggio dei figli e dei loro impegni,del marito, del lavoro, della casa, del cucinare, della spesa, dello stiro.....di tanto in tanto fa capolino uno spazio vuoto.

Lì ci posso infilare la mia tessera.

Non ho grandi pretese: mi piacerebbe concedermi una doccetta non sempre alle 6.30 del mattino.....qualche uscitina in più con le amiche....una cenetta qua e là con il maritino..., poter cucinare senz’ansia.....magari fare la pipì senza che nessuno cerchi di sfondare la porta o che ti sfinisca di parole, almeno lì!!!!

Appena allungo la mano per infilare il pezzo con la scritta Impe....zac!....ecco che spunta qualche tessera intrusa – visita dal dentista improvvisa, festa di compleanno dell’ultimo minuto, malattie varie...- e il MIO tempo va in vacca.

Consiglio: mischiare bene le tessere del puzzle o, in alternativa, ingoiarsele come nel film ‘ Nel nome del padre’...chissà se l’effetto è lo stesso!!!!!

1 commento:

  1. Hai fatto un paragone azzeccatissimo!!! Di solito il pezzo con la scritta Pat è diverso da quello che ci vuole per riempire lo spazio vuoto :-D

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