giovedì 28 ottobre 2021

Non chiamateci civiltà

 La tv è accesa sul tg.

Le immagini che trasmette sono quantomeno imbarazzanti.

No, non è uno stadio.

Nessun gol.

Perchè quella gente incravattata esulta come se avesse vinto un oro all'olimpiade?

Roma.

Palazzo Madama.

Quelli che applaudono e gioiscono sono alcuni senatori.

Festeggiano l'affossamento del ddl Zan con la 'tagliola'.

Zia Mo: " Senior tu adesso puoi votare. 
Anche voi tra qualche anno potrete esprimere il vostro voto.
Fatelo!
Sempre!
Anche quando vi sembrerà inutile.
Il vostro voto è importante.
Abbiamo la responsabilità che ciò che è successo oggi non si ripeta. 
Quella gente che ci dovrebbe proteggere e difendere oggi festeggia perchè ,una legge che avrebbe potuto tutelare una fascia debole, è stata bloccata.  
Loro l'hanno bloccata con un voto segreto.
Guardate e ricordate.
Facciamo in modo che non accada mai più"

Amen sorella.

Non potrei essere più d'accordo di così.

Oggi hanno vinto gli odiatori.

Non chiamateci civiltà. 

8 commenti:

  1. Stessa cosa che ho pensato anche io... Che vergogna
    Nia

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  2. Veramente scene vergognose, oltre che decisioni vergognose...
    Concordo con il discorsetto di zia Mo ai nipoti.
    Mafi

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  3. Vorrei dare ragione a zia Mo, ma ho cominciato a perdere le speranze.
    Quella gente vergognosa, volente o nolente, da quelle poltrone non si schioda.
    A prescindere dall'esito del voto.
    La verità è che di anno in anno si passano il testimone, ma a governarci sono sempre e comunque loro.

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    1. Noi l'abbiamo persa, non facciamola perdere a loro però! Magari ce la fanno a far cambiare qualcosa

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  4. Io sinceramente non capisco. Da persona. Da cattolica. Non capisco. Perché esultare manco fossimo allo stadio? Cosa nasconde in realtà questo affossamento?
    Il problema più grande è che quella gente siamo tutti noi, loro rappresentano l'Italia e quindi questo ci fa capire cosa sia l'Italia...

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  5. Lo stesso spettacolo da stadio visto a parti inverse. Su certe leggi bisogna mediare, in questo caso il nodo è stato in primo luogo nell'identità di genere.

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